Suprema Corte di Cassazione, Sezione III Penale, Sentenza del 9.3.2006 n.11919
La condotta di indirizzare parole e gesti osceni ad alcune donne islamiche, cercando di togliere loro il velo, connota pienamente il reato di atti osceni, ex 527 c.p., aggravato da discriminazione per motivi religiosi ex art. 3 L.205/93, risultando accertata la volontà del reo di ledere l’integrità morale di persone appartenenti ad una religione diversa da quella dominante.