Suprema Corte di Cassazione, Sez. III – penale, Sent. del 24-11-1998 n. 434
L'aggressione immotivata ai danni di un cittadino straniero e la presenza dei caratteri tipici del teppismo "dissennato" non sono, da soli, indici significativi di quei "motivi razziali - etnici" utili a qualificare il reato di violenza ai sensi dell'art. 3 L.654/1975, specie se aggravata da finalità di discriminazione o odio etnico ai sensi dell'art. 3 d.l. 122/93, convertito in L. 205/93.
Indici di tal tipo possono essere, invece, le parole e i gesti provocatori che rimandano in maniera chiara alla diversità di razza, di nazionalità e di "colore", gli atteggiamenti di odio o, quanto meno, di insofferenza o di intolleranza, la personalità del soggetto o ancora la sua appartenenza a gruppi ed associazioni che comunque perseguono finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso.
Suprema Corte di Cassazione, Sez. III - penale, Sent. del 24-11-1998 n. 434, dep. il 15.01.1999