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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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Tribunale di Firenze, decreto del 28 marzo 2003

 
est. Gatta
 

Nel procedimento n. 263/2003 volontaria giurisdizione promosso da [...] contro Commissione centrale status rifugiato e Ministero dell'interno.

Rilevato che [...], cittadina eritrea, in seguito al provvedimento con il quale la Commissione centrale le ha negato lo status di rifugiato, ha chiesto al giudice adito l'accertamento dello status di rifugiato, ai sensi della Convenzione di Ginevra ovvero del diritto di asilo ai sensi dell'art. 10, terzo comma della Costituzione;

rilevato che con il ricorso [...] ha avanzato domanda cautelare diretta ad ottenere in corso di causa il riconoscimento del diritto al rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo ai sensi degli art. 5; comma 6, e 19, comma l, del d.lgs. 286/98; artt. 11, comma 1, lett. a), e 28 d.p.r. 394/99, nonché art. 33 della Convenzione sullo statuto dei rifugiati firmata a Ginevra il 28.7.1951, per evitare che il diritto controverso (riconoscimento dello status di rifugiato o del diritto di asilo) possa subire un pregiudizio grave e irreparabile prima di un definitivo accertamento giurisdizionale al riguardo;

ritenuta, in primo luogo, la sussistenza della giurisdizione della autorità giudiziaria ordinaria in ordine all'accertamento della sussistenza dello status di rifugiato o del diritto di asilo, trattandosi di diritti soggettivi (v. Cass. S.U. 26.5.1997, n. 4674; Cass. S.U. 8.10.1999, n. 907);

ritenuto, sotto il profilo del fumus boni juris che, alla stregua del sommario esame della documentazione offerta dal ricorrente, emergono elementi di prova in ordine alla sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato, quanto meno per l'appartenenza [...] al p.d.f.l.e. - sagem (Peoples Democratic Front for the Liberation of Eritrea);

ritenuto quanto al periculum in mora, che al seguito dal ritiro del permesso di soggiorno da parte della questura di Pisa a dell'invito formale a lasciare entro 15 giorni (dal 2.12.2002) il territorio nazionale, [...] può essere sottoposta al provvedimento prefettizio di espulsione con intimazione, come previsto dall'art. 13 del d.lgs. 286/98;

ritenuto quindi che tale situazione risulta in contrasto con il diritto di  trattenersi legittimamente sul territorio nazionale, per mezzo di un permesso di soggiorno provvisorio, in attesa della definizione del procedimento relativo all'accertamento dello status di rifugiato o del diritto di asilo, diritti che subirebbero un pregiudizio non economicamente riparabile, qualora venisse espulsa;

rilevato infatti che, a norma dell'art. 5. comma 6, del d.lgs. 286/98, il permesso di soggiorno non può essere rifiutato o revocato quando ricorrano seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano; che a norma dell'art. 33 della Convenzione di Ginevra, resa esecutiva Italia con legge n. 722/1954, non può disporsi l'espulsione o il respingimento verso un altro Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione; che a norma dell'art. 11 d.p.r. 394/99 il permesso di soggiorno è rilasciato per richiesta di asilo per la durata della procedura occorrente, e per asilo; ritenuto quindi che, in difetto del rilascio di un permesso temporaneo di soggiorno, verrebbe pregiudicato il diritto di [...] di coltivare dinanzi il giudice ordinario il giudizio di riconoscimento dello status di rifugiato o del diritto di asilo e che, una volta lasciato il territorio nazionale a seguito di espulsione, potrebbe essere vano per [...] ottenere tale riconoscimento, considerate le presumibili obbiettive difficoltà di rientrare in Italia, oltre ai concreti rischi per la propria libertà e incolumità ai quali sarebbe esposta rientrando in Eritrea;

ritenuto quindi che la sussistenza del pericolo di un pregiudizio imminente e irreparabile al diritto di [...] di ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o del diritto di asilo legittima il rilascio di un permesso provvisorio di soggiorno, essendo tale permesso strumentale al buon esito del giudizio ordinario, la cui eventuale positiva definizione rischierebbe di essere vanificata, qualora l'interessata venisse espulsa e rimpatriata nelle more del processo: ritenuta la sussistenza altresì dei presupposti di cui all'art. 669 sexies, secondo comma, c.p.c., per provvedere inaudita altera parte, considerata la natura del diritto del quale si chiede il riconoscimento e la circostanza che il tempo necessario per la convocazione della controparte potrebbe pregiudicare l'attuazione del provvedimento;

P.Q.M.

dichiara il diritto di [...] di ottenere un permesso di soggiorno temporaneo in attesa del definitivo accertamento giurisdizionale dello status di rifugiato o del diritto di asilo [...].