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07.05.2010
 
Corte di Cassazione: Al contrario di "sporco negro", l’ingiuria “Italiano di merda” non ha una connotazione razzista perché nel contesto italiano non può essere associata ad un pregiudizio di inferiorità razziale
 

Secondo la Corte di Cassazione, al contrario dell'espressione "sporco negro",  l'ingiuria "italiano di merda" non ha una connotazione razzista e dunque non determina l'applicazione della circostanza aggravante prevista dalla legge n. 205/1993 ("legge Mancino").

Secondo la Suprema Corte infatti, l'ingiuria connotata in termini razzisti implica una esteriorizzazione immediatamente percepibile, nel contesto in cui è maturata, avendo riguardo al comune sentire, di un sentimento di avversione o di discriminazione fondato sulla razza, l'origine etnica o il colore (Cassazione, sez. V, 11 luglio 2006, n. 37609), che dunque veicoli l'espressione di un pregiudizio di inferiorità  e di negazione dell'uguaglianza. Se, dunque,  l'espressione "sporco negro" integra l'aggravante della connotazione razzista dell'ingiuria perché è correlata nel contesto territoriale ad un pregiudizio di inferiorità razziale, come riconosciuto dalla Cassazione con la sentenza n. 9381/2006, lo stesso- secondo la cassazione- non può dirsi per la frase ingiuriosa "italiano di merda" in quanto nel comune sentire del nostro Paese il riferimento all'italiano non è connaturato ad una situazione di inferiorità, essendo  la comunità etnica italiana maggioritaria e politicamente egemone nel nostro Paese.

Così ha deciso la Corte di Cassazione, nella sentenza della sez. V., n. 11590 dd. 25 marzo 2010, respingendo il ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica di Trieste avverso la sentenza del Giudice di pace  di Pordenone.