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23.11.2009
 
Tempi pił rapidi (45 giorni) per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico
 

Il sito internet della Polizia di Stato annuncia che, grazie ad una nuova procedura, i permessi di soggiorno in formato elettronico dovrebbero essere rilasciati in 45 giorni (è un accorciamento, ma, ancora, il Ministero dell'Interno non adempie al termine massimo di 20 giorni previsto fin dal 1998 previsto dal testo unico delle leggi sull'immigrazione: art. 5, comma 9 d. lgs. n. 286/1998). Con l'avvio nei giorni scorsi del nuovo processo presso le questure di Milano e Roma, è stato portato a termine il progetto sviluppata dalla Direzione centrale per l'Immigrazione su indicazione del ministro dell'Interno e del capo della Polizia, che ha coinvolto tutte le questure d'Italia

La procedura, sviluppata in collaborazione con le Poste italiane e con l'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, realizza una nuova metodologia di lavoro, che porta alla consegna del permesso di soggiorno nei 45 giorni successivi alla presentazione dell'istanza, salvo i casi che richiedono ulteriori approfondimenti.

In particolare è stato stabilito di assegnare a ciascuna fase del processo di produzione (accettazione, istruttoria e stampa) quindici giorni di tempo. Saranno gli uffici postali a convocare, al momento della presentazione del kit, gli stranieri presso gli uffici immigrazione delle questure italiane entro e non oltre i 15 giorni dalla presentazione dell'istanza. Poi gli uffici immigrazione avranno altri 15 giorni di tempo per acquisire impronte digitali, effettuare fotografie e completare istruttoria per il rilascio della "card". A quel punto, se non esistono problemi di carattere giudiziario, il Poligrafico dello Stato stampa i permessi elettronici in altri 15 giorni.

Il nuovo permesso di soggiorno elettronico per gli immigrati è simile a una carta di credito e al suo interno contiene un microchip e una banda a memoria ottica sui quali vengono registrati i dati anagrafici, la fotografia e le impronte del titolare in formato digitale. In questo modo il "permesso" è in grado di fornire notizie dettagliate sul proprietario della carta e di limitare le contraffazioni del documento.

Con questo nuovo sistema e con il documento elettronico si dovrebbero evitare le lunghe code fuori dagli uffici e dalle questure e prevenire i tanti falsi permessi di soggiorno, a beneficio di un'accresciuta sicurezza.

La Direzione centrale dell'immigrazione del Ministero dell'Interno ha fornito un costante sostegno all'attività delle questure, incrementando le apparecchiature informatiche a disposizione degli uffici immigrazione con 250 nuove postazioni di lavoro e 70 apparecchiature "visa scanner", per accelerare il rilevamento delle impronte digitali dei richiedenti.

Fonte : Poliziadistato con note a cura del Prof. Paolo Bonetti