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12.10.2009
 
Dirigente Fastweb: "Niente contratti ai rumeni". ASGI: "Discriminazione inaccettabile".
 
Secondo quanto riportato dal sito web di PeaceReporter, il 19 settembre scorso  la responsabile vendite di Fastweb a Bologna ha recapitato a tutti i rivenditori autorizzati dell'Emilia Romagna una circolare direttiva interna disponendo di non stipulare più contratti "Fastweb mobile" con cittadini rumeni.

Dopo che il fatto è divenuto pubblico, il responsabile delle relazioni esterne di Fastweb, Sergio Scalpelli, contattato da PeaceReporter, ha dichiarato che "si è trattato solo di un eccesso di zelo di una pur bravissima manager della zona, dovuta al fatto che tra il 2008 e il 2009 proprio in quella zona si sono verificate numerose truffe ai danni della azienda".

Successivamente, Fastweb prende le distanze dalla sua dirigente. "Non c'è nessuna direttiva aziendale per escludere dagli abbonamenti i cittadini romeni. Gli unici controlli che facciamo riguardano la solvibilità dei nostri clienti, italiani o stranieri che siano"  spiega a Stranieriinitalia.it l'ufficio stampa dell'azienda.  "La sua è stata un'iniziativa personale che non ha nulla a che fare con le nostre politiche, un errore riprovevole. Siamo convinti che le truffe non hanno nazionalità".
 
L'ASGI aveva inviato una lettera a Fastweb indicando i profili discriminatori vietati dal diritto costituzionale, interno e comunitario dell'iniziativa assunta dal manager dell'azienda  e chiedendo il pieno rispetto del principio di parità di trattamento. Una segnalazione inviata dall'ASGI anche all'UNAR e all'Autorità Garante nelle telecomunicazioni.


A seguito di tale segnalazione, in data 22 ottobre 2009 l'ufficio affari legali di  Fastweb ha inviato una lettera all'ASGI nella quale l'azienda chiarisce definitivamente che  la questione relativa alla stipula degli abbonamenti con i cittadini rumeni è stata soltanto il frutto di un fraintendimento generato dall'errore di una singola dipendente locale.   La lettera inviata dal responsabile Affari legali di Fastweb ribadisce quanto già dichiarato dai responsabili aziendali a diversi organi di stampa nazionali: non vi è stata nessuna circolare degli uffici responsabili per i rivenditori volta a inibire le vendite di abbonamenti a cittadini rumeni, ma solo l'errore di una dipendente locale, dovuta al verificarsi di numerose truffe ai danni dell'azienda in quell'area. Da tale fatto l'azienda ha preso le distanze.
Fastweb assicura dunque che non sono mai state applicate e mai lo saranno azioni discriminatorie, ma l'azienda  intende  in fase di attivazione dei servizi verificare la solvibilità dei clienti attraverso un sistema di credit-management.

In base al principio di correttezza nella diffusione delle informazioni e del diritto/dovere di rettifica e replica, si dà notizia della lettera dell'ufficio affari legali di Fastweb e se ne pubblica integralmente il contenuto.

La lettera dell'ufficio affari legali di Fastweb

La lettera inviata dall'ASGI  a Fastweb il 9 ottobre