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11.06.2009
 
DDL Sicurezza - parere negativo del CSM
 
Nel parere, redatto dalla sesta commissione e approvato all'unanimita', il CSM  afferma che "la norma si presta a una pluralità di osservazioni critiche, che hanno come punto di partenza la constatazione ovvia dell'eccezionale aggravio che la sua introduzione comporterebbe per l'attività giudiziaria in generale, in considerazione dell'imponenza quantitativa del fenomeno dell'immigrazione irregolare nel nostro Paese, e ruotano attorno al rapporto tra vantaggi e svantaggi che ne deriverebbero".
"L'incidenza negativa in tema di accesso a servizi pubblici essenziali relativi a beni fondamentali tutelati dalla Costituzione - il diritto alla salute, ad esempio - da parte degli immigrati non dotati, o non più dotati, di un valido titolo di soggiorno". Secondo il CMS "tutti i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio hanno l'obbligo di denuncia in relazione alla cognizione funzionale di un reato procedibile d'ufficio e il rischio concreto, in assenza dell'introduzione di una deroga all'obbligo quantomeno nell'ambito di servizi che tutelano beni primari, è che si possano creare circuiti illegali alternativi che offrano prestazioni non più ottenibili dalle strutture pubbliche".

Continua il CSM ricordando che "le previste modifiche riguardanti l'accesso agli atti di stato civile, per i quali sara' necessaria  l'esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore,  entrerebbero in contrasto con il diritto del minore alla propria identità e alla cittadinanza, che si dovrebbe riconoscere al momento della sua nascita.Il minore potrebbe essere più facilmente esposto ad adozioni illegali attraverso falsi riconoscimenti da parte di terzi, per fini illeciti e in violazione della legge". In definitiva, secondo i giudici, questi provvedimenti non appaiono  idonei" a conseguire l'intento di evitare la circolazione nel nostro Paese di stranieri entrativi irregolarmente, poiché già la normativa vigente consente alle autorità amministrative competenti di disporne l'immediata espulsione, a cui ostano, in concreto, non già carenze normative ma difficoltà di carattere amministrativo e organizzativo".

Il testo del Ddl "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" sara' all'esame del Senato a partire dal 23 giugno 2009, cosi' come deciso dalla conferenza dei capigruppo.



Fonti : La Stampa