Rigettando un ricorso presentato contro un decreto del Tribunale dei Minorenni di Milano che aveva accolto l’istanza della madre di un minore, volta ad ottenere il rientro in Germania della figlia, sottratta dal padre e portata in Italia, la Corte di Cassazione ha affermato che, ai fini dell’applicazione della Convenzione de l’Aja sulla sottrazione civile internazionale di minori, il luogo di residenza abituale del minore deve essere inteso come quello in cui egli ha il centro dei propri legami affettivi, derivanti dallo svolgimento in tale località, da tempo e con continuità, della sua quotidiana vita di relazione.
Per informazioni ed approfondimenti relativi alla Convenzione de l’Aja e sulla sua applicazione si vedano i seguenti siti web:
- HCCH Hague Conference on Private International Law
- Ministero della Giustizia della Repubblica Italiana