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13.05.2009
 
Commissione europea : sotto esame i provvedimenti discriminatori
 

In risposta alle interrogazioni parlamentari presentate lo scorso 26 febbraio 2009 dall'europarlamentare Donata Gottardi (Gruppo Socialista Europeo), aventi per oggetto i provvedimenti discriminatori approvati dal  parlamento italiano (L. 133/08: normativa sulla "carta acquisti" o social card ), dal consiglio regionale del FVG (legge regionale sull'assegnazione degli alloggi e.r.p., legge regionale sul fondo povertà, legge regionale sul bonus bebè) e da altri enti locali (Comune di Brescia: bonus bebe; Comune di Verona: alloggi di e.r.p.), il Commissario europeo alla giustizia e affari interni, Jacques Barrot, a nome dell'intera Commissione europea, ha comunicato lo scorso 5 maggio di avere   già concretamente chiesto informazioni alle autorità italiane in merito ai provvedimenti assunti a Verona  e alla normativa nazionale sulla carta acquisti (Legge n 133/08)  e di aver  ottenuto tali informazioni, che  ora sono all'esame  della Commissione Europea. A tale proposito si ricorda che nelle settimane scorse il Ministro del Welfare Sacconi aveva sottolineato l'intenzione del governo di proporre un emendamento alla normativa  sulla carta acquisti, estendendola anche ai cittadini comunitari, ammettendo le pressioni intervenute al riguardo da parte della Commissione europea. Nella presa di posizione del Commissario europeo Barrot si precisa inoltre che la Commissione europea chiederà ufficialmente nei prossimi giorni alle istituzioni italiane informazioni riguardanti le citate normative della Regione Friuli-Venezia Giulia e i provvedimenti locali assunti a Brescia. Si tratta questo del primo passo previsto dalla procedura ufficiale  della Commissione Europea per la valutazione dell'apertura di una procedura di infrazione del diritto comunitario e conseguentemente del rinvio del dossier alla Corte di Giustizia.

Preme sottolineare che il comunicato di Jacques Barrot si conclude affermando  che "la Commissione adotterà tutte le misure appropriate per porre fine a ogni tipo di pratica che costituisca una violazione del diritto comunitario applicabile in questa materia" ,  il che appunto nel linguaggio comunitario e diplomatico  appare un messaggio "forte" e dai toni insolitamente  "duri e severi" nei confronti delle autorità italiane.

L'ASGI aveva inviato lo scorso gennaio tre  esposti alla Commissione Europea rilevando la contrarietà della legislazione regionale del Friuli-Venezia Giulia agli obblighi derivanti dal diritto comunitario.


Per il testo delle interrogazioni si rimanda al sito dell'on. Donata Gottardi: http://www.donatagottardi.net/