Il 5 febbraio il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva sui lavoratori stagionali extracomunitari e le nuove regole dovrebbero migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei migranti stagionali. In modo particolare, viene prevista la parità di trattamento per quanto riguarda l’età minima lavorativa, la retribuzione, il licenziamento, l’orario di lavoro, le ferie, la copertura sanitaria e i requisiti di sicurezza. I lavoratori stranieri potranno inoltre iscriversi ad un sindacato e ricevere il trattamento pensionistico, accedere alla consulenza sul lavoro stagionale offerto dagli uffici di collocamento.
Gli Stati membri a potranno decidere quanti lavoratori stagionali ammettere sul territorio e dovranno fissare una durata massima di permanenza per i lavoratori stagionali, compresa tra i 5 e i 9 mesi su un periodo di 12 mesi. Nel rispetto di detto limite temporale, i lavoratori stagionali potranno estendere i loro contratti o cambiare datore di lavoro.
Qualsiasi richiesta di soggiornare sul territorio comunitario come lavoratore stagionale dovrà includere un contratto di lavoro o un'offerta vincolante di lavoro, che specifichi, tra l'altro, la retribuzione e l'orario di lavoro. La domanda dovrà inoltre essere accompagnata dalla prova che il lavoratore stagionale disporrà di un alloggio adeguato. Qualora fosse il datore di lavoro a fornire l'alloggio, l'affitto non potrà essere eccessivo o automaticamente detratto dallo stipendio del lavoratore.
I datori di lavoro che non dovessero assolvere a tali obblighi verranno sanzionati e dovranno risarcire il lavoratore stagionale interessato.
Gli Stati membri hanno due anni e mezzo per rendere effettive le nuove regole.
Comunicato stampa del Parlamento UE
Fonti: Integrazione Migranti, Uil, DailyStorm