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26.06.2013
 
Karim esce dal CIE di Ponte Galeria.
 
Il giudice : pericolo di rimpatrio per un ragazzo che è andato via dal suo paese all’età di 6 anni, ora con stabili relazioni sul territorio italiano.La storia di Karim era stata pubblicata anche sul New York Times in un articolo che definiva i CIE strutture “inutili, inefficaci e crudeli”. L ’ASGI : sul trattenimento nei Centri di Identificazione troppo spesso eluse le Direttive europee.

Ieri, 25 giugno 2013, è stato rilasciato, dal Cie di Ponte Galiera, Karim, il ragazzo egiziano arrivato in Italia 18 anni fa, trattenuto da due mesi e per il quale era stato richiesto il rilascio da migliaia di cittadini tramite una petizione.

Il Tribunale di Roma ha accolto l’istanza di sospensione richiesta dall’avvocato dell’ Asgi, in attesa che si definisca il giudizio in corso relativo alla richiesta di protezione umanitaria avanzata dal ragazzo egiziano. 
Da alcuni anni i giudici del Tribunale mostrano una apprezzabile sensibilità e preparazione in materia e hanno ritenuto pericolosa la possibilità di rimpatriare il ragazzo egiziano che è andato via dal suo paese all’età di 6 anni, per non farvi più ritorno, intessendo stabili relazioni sul territorio italiano.

La storia di Karim, seguito dalla Campagna Lasciateci Entrare, aveva fatto il giro del mondo ed era stata pubblicata anche sul New York Times, in un articolo che metteva in luce le ombre sui Centri di Identificazione e Trattenimento in Italia, rilevando il fallimento del sistema CIE lanciando un duro attacco all’Italia e alle sue strutture “inutili, inefficaci e crudeli”.

L’Asgi auspica che in futuro tutti i giudici investiti di questioni attinenti al trattenimento dei cittadini stranieri nei Centri di Identificazione ed Espulsione utilizzino tali centri come mezzo residuale, sostanzialmente eccezionale, così come richiesto dalle direttive europee, che troppo spesso vengono eluse sul territorio nazionale.

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