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L’ASGI e la Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’Uomo ONLUS hanno raggiunto un accordo con il Comune di Chiari (Brescia) al fine di convertire la sanzione accessoria che era stata decisa dall’autorità giudiziaria nell’accertamento del carattere discriminatorio della delibera del Comune di Chiari che vincolava la pubblicazione dei matrimoni dei cittadini stranieri al possesso del permesso di soggiorno.
Con ordinanza resa nel procedimento ex art. 702 bis c.p.c. n. 488/2012 R.G. pubblicata in data 11.04.2012, promosso dalle associazioni menzionate, il Tribunale di Brescia aveva condannato il Comune di Chiari, tra l’altro, alla pubblicazione integrale del provvedimento sul quotidiano “La Repubblica”;
Con sentenza n. 311/2013 emessa nel procedimento n. 560/2012 in data 27.02.2013, la Corte d’appello di Brescia aveva confermato, la precedente decisione del Tribunale di Brescia in merito all’applicazione della sanzione accessoria. La PUBLIADIGE srl, concessionario per la pubblicità sul quotidiano La Repubblica, aveva preventivato il costo della pubblicazione in €. 15.661,70.
Le associazioni ricorrenti hanno quindi proposto di definire il contenzioso con la rinuncia del Comune al ricorso in Cassazione e la sostituzione della condanna alla pubblicazione con elargizioni a favore di enti e associazioni attive nel campo sociale. Il Comune di Chiari ha manifestato il suo assenso alla proposta e le parti hanno convenuto l’importo da devolvere in €. 11.000 da ripartire come segue: euro 5.500,00 alla Caritas di Chiari per interventi a favore dei soggetti in condizione di povertà del territorio di Chiari, euro 2.750,00 alla cooperativa Opus Terra per l’assistenza alle persone disabili ospitate nella struttura Rustico Bel Fiore; €. 2.750,00 al Fondo “Tutti a scuola” per garantire il pagamento delle rette di mensa e trasporto scolastico ai bambini del territorio di Chiari le cui famiglie hanno segnalato difficoltà in questo senso.
La direttiva europea n. 2000/43 sul contrasto alle discriminazioni etnico-razziali prevede che le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle norme nazionali sulla parità di trattamento devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. La normativa di attuazione della direttiva europea, il d.lgs. n. 215/2003 e successive modificazioni, fino all’art. 28 c. 7 del d.lgs. 150/2011, prevedono che in caso di violazione delle norme antidiscriminatorie, il giudice possa ordinare la pubblicazione del provvedimento giudiziario, una sola volta e a spese del convenuto, su un quotidiano di tiratura nazionale.