Documento a cura dell' A.S.G.I.
Web: http://www.asgi.it

segreteria@asgi.it
info@asgi.it
 
 
22.04.2013
 
Nota dell'ERRC (European Roma Rights Centre) alla Commissione europea sull’insufficiente applicazione in Italia della direttiva contro le discriminazioni razziali e la mancata inclusione sociale dei Rom
 

L’8 aprile scorso, ERRC (European Roma Rights Center) ha inviato alla Commissione europea una nota scritta contenente alcune osservazioni sullo stato di trasposizione e attuazione in Italia  della direttiva europea contro le discriminazioni etnico-razziali (direttiva 2000/43) e su altre questioni legali attinenti l’inclusione sociale dei Rom.

ERRC innanzitutto rileva come la legislazione italiana, civile e penale, in materia di contrasto alle discriminazioni e ai reati di hate speech e hate crimes appaia in linea con gli standard europei ed internazionali, ma trova scarsa effettiva attuazione nella prassi, anche in ragione della mancanza di effettiva indipendenza dell’Autorità nazionale anti-discriminazioni razziali, l’UNAR, collocata presso l’Autorità di governo, e della limitazione del suo mandato, in quanto la legge istitutiva dell’organismo non prevede la possibilità per l’UNAR di commutare sanzioni in caso di violazione del principio di non discriminazione, né di avviare un procedimento giudiziario. Nel suo rapporto, ERRC sottolinea inoltre come nel corso del 2012 lo staff dell’UNAR sia stato sensibilmente ridotto, con questo compromettendo le effettive possibilità per l’organismo di realizzare il suo mandato di autorità incaricata di implementare la strategia nazionale di inclusione sociale dei Rom, approvata dal governo italiano nel febbraio 2012.

A tale riguardo, il rapporto dell’ERRC sottolinea la mancanza di coerenza del Governo italiano che, se da un lato, approva la Strategia nazionale di inclusione sociale dei Rom che prende le distanze della politica precedente centrata sulla dichiarazione di stato di emergenza e la politica dei ‘campi nomadi’, dall’altro presenta appello contro le decisioni dei giudici che avevano dichiarato illegale la dichiarazione di stato di emergenza. Ugualmente, ERRC denuncia come la Strategia varata dal governo italiano nel febbraio 2012 sia rimasta, ad un anno di distanza,  sostanzialmente lettera morta, in quanto continuano ad essere attuate le usuali misure di ‘sgombero’ senza preavviso e senza che vengano offerte soluzioni alternative,ovvero  come nel caso  di Roma,   si continuano ad allestire ‘campi attrezzati’ di grandi dimensioni e situati all’estrema periferia urbana, con conseguente riproposizione se non aggravamento di forme di segregazione sociale (come nel caso del campo ‘La Barbuta’ oggetto di impugnazione in sede giudiziaria  quale forma di condotta discriminatoria).

ERRC denuncia come nella Strategia nazionale di inclusione sociale dei Rom manchi di essere affrontata la questione della discriminazione ‘multipla’, collettiva e sistematica che gli appartenenti ai gruppi Rom e Sinti subiscono nel nostro Paese, sono rari i casi in cui ai Rom e Sinti  insediati nei campi sosta informali viene riconosciuta la possibilità di concorrere all’accesso ad interventi sociali volti a realizzare il diritto sociale all’abitazione (ne è testimonianza la recente vicenda  della circolare del Comune di Roma), mancano interventi volti a contrastare e prevenire  i ‘matrimoni precoci’ che costituiscono una delle cause della bassa scolarità tra le ragazze Rom, così come la diffusione di pregiudizi e stereotipi rende assai difficile l’integrazione lavorativa.

Il testo completo della nota di ERRC (in lingua inglese) è leggibile al link: http://www.errc.org/cms/upload/file/italy-red-written-comments-5-april-2013.pdf