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22.02.2013
 
Diverse Fondazioni private lombarde rivedono le modalità di accesso alle borse di studio offerte a studenti universitari e laureati togliendo le clausole discriminatorie che le riservavano ai soli cittadini italiani
 

A seguito dell’intervento di moral suasion perseguito dall’Antenna territoriale ASGI antidiscriminazioni di Milano, nell’ambito del progetto di supporto giuridico contro le discriminazioni sostenuto dalla Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS, diverse Fondazioni private lombarde hanno rivisto le modalità di accesso alle borse di studio offerte a studenti universitarie e neo-laureati, togliendo le clausole discriminatorie che le riservavano ai soli cittadini italiani.

La Fondazione Bracco, in seguito alla segnalazione dell'antenna antidiscriminazione di Milano e di APN – Avvocati per niente onlus, ha deciso di modificare i requisiti di accesso al bando pubblicato nell'ambito del progetto ‘Diventero'. Il bando riguardava 10 borse di studio, 6 riservate agli studenti universitari del primo triennio e 4 riservate agli studenti del secondo biennio e prevedeva tra i requsiti quello della cittadinanza italiana. In seguito ad un confronto costruttivo con l'antenna antidiscriminatoria di Milano, il predetto requisito e' stato rimosso. Tra i nuovi requisiti per l'acceso si legge: ‘possono partecipare al bando i soggetti in posseso della cittadinanza  Italiana o di un paese dell'Unione europea o, i cittadini extracomunitari, in possesso del permesso di soggiorno in corso di validita'.

Poco prima, la Fondazione Girola, sempre a seguito della segnalazione dell'antenna antidiscriminatoria di Milano in collaborazione con APN - Avvocati per niente, ha deciso di estendere a tutti indipendentemente dalla cittadinanza l'accesso a 170 borse di studio, ciascuna di 4.000 euro bandite dall'associazione a favore di studenti orfani di uno o entrambi i genitori e un buon rendimento scolastico Una vicenda sostanzialmente simile ha coinvolto in precedenza la Fondazione Beltrami. Anche in questo caso, in seguito alla segnalazione dell'antenna antidiscrminatoria di Milano e di APN. Avvocati per niente onlus, la possibilita' di accesso al bando avente ad oggetto borse di studio e' stata estesa anche ai  cittadini non italiani. Si trattava in questo caso di borse di studio finalizzate ad aiutare studenti universitari meritevoli, di cittadinanza italiana, nati e residenti in Italia. Accogliendo le osservazioni formulate dall'antenna antidiscriminatoria di Milano, la Fondazione ha modificato il bando ammettendo a partecipare al concorso tutti gli studenti universitari senza distinzione alcuna.

Da ultimo, l'Antenna antidiscriminazione ASGI di Milano si è messa in contatto per i medesimi motivi con l’Associazione italiana riscaldamento urbano e la Fondazione Confalonieri, le quali nei rispettivi bandi, il primo relativo ad un premio di laurea mentre il secondo a borse di studio per dottorandi, limitavano la partecipazione ai soli studenti di cittadinanza italiana. Il risultato è stato ancora una volta positivo. Sia l’Associazione italiana riscaldamento urbano, sia la Fondazione Confalonieri, di fronte alle segnalazioni dell’Asgi, hanno deciso di modificare i requisiti per l’ammissione al bando al fine di rendere possibile la partecipazione anche di cittadini non italiani.

In estrema sintesi, la tesi dell’illegittimità del requisito della cittadinanza trova fondamento nel principio di parita' di trattamento tra cittadini e stranieri in materia di accesso all'istruzione universitaria e ai relativi interventi per il diritto allo studio nonche' nel divieto generale di discrminazioni di cui all'art. 43 T.U. Immigrazione il quale stabilisce che "compie in ogni caso discrminazione chiunque”, e pertanto anche un soggetto privato, "imponga condizioni piu' svantaggiose o si rifiuti di fornire beni o servizi a uno straniero soltanto a causa della sua condizione di di straniero...oppure c) "imponga condizioni piu' svantaggiose o si rifiuti di fornire l'accesso  ...all'istruzione...allo straniero regolarmento soggiornante in Italia”.

A cura del Servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni. Progetto ASGI con il sostegno finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS.