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19.02.2013
 
CIE - Ponte Galeria - La rivolta era prevedibile
 
Rilanciando il comunicato della Campagna LasciateciEntrare sui fatti accaduti ieri al CIE di Ponte Galeria, ASGI ricorda quanto scritto nel Rapporto di Medici per i Diritti Umani sul centro d’identificazione ed espulsione di Ponte Galeria del maggio 2012
"Le numerose testimonianze e i dati raccolti delineano in modo ancor più evidente che in passato i tratti oppressivi di un nuovo tipo d’istituzione totale chiusa al mondo esterno, luogo generatore di violenza e di esclusione.Un sistema che sembra essere deputato non tanto ad identificare ed espellere quanto piuttosto a sorvegliare e punire.".

«La crisi che sta vivendo il Paese e la campagna elettorale - ha detto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - hanno fatto sparire dall’agenda della politica il problema dell’immigrazione. Non solo a Ponte Galeria, ma in molte altre strutture in tutta Italia, centinaia di persone vivono quotidianamente una situazione da tortura psicologica. In questo contesto, le fughe dai Cie, le proteste anche violente e gli atti di disperazione personale sono all’ordine del giorno. A Ponte Galeria in particolare, che è la struttura di cui ci occupiamo in prima persona, il clima è tale che qualsiasi episodio di vita quotidiana può essere il detonatore di proteste e di violenze».

ASGI ha ribadito nelle proprie proposte per la riforma della normativa dell'immigrazione che è necessario chiudere i centri di identificazione ed espulsione(CIE), perché violano palesemente norme costituzionali, oltre che apparire irrazionali e iniqui mirando a reprimere la mera violazione di norme, di carattere amministrativo, che regolano l’ingresso o il soggiorno agli stranieri.
Oggi il trattenimento nei C.I.E. dello straniero respinto o espulso rappresenta la regola e non l’eccezione .
Le condizioni in cui vivono gli stranieri trattenuti negli attuali C.I.E. violano spesso anche il divieto di trattamenti inumani e degradanti previsto dall’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
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Comunicato stampa
IMMIGRAZIONE: GUIDO (LASCIATECIENTRARE), PREVEDIBILE LA RIVOLTA A PONTE GALERIA

"La rivolta era più che prevedibile. Il CIE di Ponte Galeria, uno dei più capienti ed organizzati su tutto il territorio nazionale ha visto oggi lo sfiorare di una tragedia, che non si può dire non fosse già "nell'aria" - così dichiara la portavoce della campagna LasciateCIEntrare, Gabriella Guido.

"Appena due settimane fa una delegazione della campagna LasciateCIEntrare entrava a Ponte Galeria e, a causa della tensione dei cittadini stranieri che ipocritamente vengono definiti dalla burocrazia "ospiti", non riusciva ad accedere nel reparto maschile. Il livello di tensione era già alto, tra cittadini che non capivano se sarebbero stati espulsi, rimpatriati in paesi, come la Nigeria, dai quali sono dovuti scappare."

"Oggi, a seguito del tentativo di rimpatrio di alcuni di loro, è scoppiata una rivolta. Le notizie che sono state diffuse sono di ferite lievi per le forze dell'ordine. Le condizioni di questi luoghi sono inaccettabili - prosegue Guido - anche per quei funzionari che devono applicare leggi e procedure "a forza".

"Al Sindaco di Roma Gianni Alemanno la portavoce della campagna Gabriella Guido controbatte che "su una cosa, in primis, non si può derogare, il rispetto dei diritti e della dignità umana. Cosa che ci viene spesso ricordata anche dalla Corte di Giustizia Europea. I CIE sono luoghi che non possono convivere all'interno di una società e di un paese civile. Le leggi devono essere modificate. Subito.
Altrimenti la cronaca non farà altro che continuare a raccontare di uomini che si danno fuoco negli scali aereoportuali, che fuggono costretti ad entrare in quella clandestinità che leggi securitarie hanno costruito senza nessuna visione umana e politica."

"La campagna rilancia con forza l'appello MAI PIU' CIE firmato da numerosissime associazioni e cittadini e presentato ai candidati e ai futuri parlamentari del nuovo esecutivo - conclude la portavoce.

Roma, 18 febbraio 2013