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22.01.2013
 
La precarietà della situazione in Costa d'Avorio giustifica il riconoscimento del diritto alla protezione umanitaria
 
Il Tribunale di Trieste ha accolto la richiesta di una cittadina ivoriana, cui era stata negata la protezione umanitaria dalla Commissione Territoriale competente, la quale ha ritenuto la testimonianza della richiedente incoerente ed insufficiente ai fini del rilascio della protezione, anche alla luce della situazione in Costa d'Avorio, definito uno dei paesi più stabili dell'Africa. 

Il Tribunale di Trieste ha sottolineato come in precedenti casi "la diligenza e la buona fede del richiedente costituiscono elementi di integrazione dell’insufficiente quadro probatorio." Inoltre, affidandosi ad autorevoli fonti internazionali (UNHCR, UN Operation in Cote d' Ivoire), il Tribunale ha rilevato "nuovo deteriorarsi della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica, ancorché non così grave come nel drammatico periodo successivo alle elezioni del novembre 2010." Nel 2013 infatti "si è verificata una recrudescenza delle violenze interetniche nell’ovest dello Stato e che, più in generale, la situazione dell’ordine pubblico è peggiorata nel resto del paese, in ragione della grande diffusione delle armi, della debole presenza dello Stato e dell’ineffìcacia dell’azione della polizia, ragion per cui proliferano attacchi e rapine a mano armata." Situazione che, se non delinea un grado di violenza indiscriminata necessaria come presupposto per il riconoscimento della protezione sussidiaria, sicuramente deve essere considerata rilevante ai fini della protezione umanitaria. 

Segnalazione di Luigi Tessitore, socio ASGI