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16.01.2013
 
L’ANCI chiede al ministero delle politiche sociali chiarezza sull’accesso dei lungosoggiornanti all'assegno INPS per le famiglie numerose.
 

L’ANCI interviene sulla vicenda dell’accesso dei cittadini di Paesi terzi lungo soggiornanti all’assegno INPS a favore dei nuclei familiari numerosi. Si tratta di un assegno annuale che i Comuni concedono alle famiglie che hanno almeno tre figli minori e un reddito basso e che poi viene erogato dall’INPS sulla base dell'art. 65 della l. n. 448/1998  (D.M. 21.12.2000, n. 452). La domanda per l'erogazione del beneficio deve essere presentata  al Comune di residenza da uno dei due genitori, entro il termine perentorio del 31 gennaio  dell'anno successivo a quello per il quale è richiesto il beneficio. I Comuni sono dunque titolari del potere concessorio del beneficio, il quale tuttavia viene successivamente erogato dall'INPS sulla base degli elenchi dei nominativi trasmessi dai Comuni. La normativa italiana riserva tale assegno ai soli cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione europea, ma  tale assegno spetterebbe  anche ai cittadini extracomunitari titolari di una carta di soggiorno o del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti, sulla base del principio di parità di trattamento in materia di prestazioni sociali previsto dall’art. 11 della direttiva europea n. 109/2003, così come hanno affermato  diverse  sentenze di tribunali italiani (Per un breve richiamo alla giurisprudenza, si veda in proposito al link: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=2434&l=it ). Tuttavia,  l’Inps e le autorità ministeriali continuando a sostenere  che questa prestazione assistenziale è riservata unicamente ai italiani e comunitari, dando dunque istruzioni ai Comuni di non concedere l’assegno ai cittadini di Paesi terzi anche se lungosoggiornanti.  Con una lettera inviata dal  suo presidente, Graziano Delrio, al sottosegretario Maria Cecilia Guerra, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani chiede al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di fare chiarezza. La lettera richiede al Governo  “l'emanazione di una specifica direttiva del ministero che possa dare espressamente agli Enti locali l'indicazione sulla concessione dell'assegno familiare anche ai cittadini non comunitari 'soggiornanti di lungo periodo'''.

Delrio richiama  le normative che stabiliscono la  concessione dell'assegno a favore dei nuclei familiari composti da cittadini italiani, estese poi anche ai nuclei ''nei quali il richiedente sia cittadino di un Paese facente parte dell'Unione Europea''. E quindi evidenzia i contenuti della Direttiva europea n. 109/2003 che prevede ''che il 'soggiornante di lungo periodo' goda dello stesso trattamento del cittadino nazionale per quanto riguarda le prestazioni sociali”.

“Tutto cio' premesso – sottolinea il presidente dell’ANCI - i Comuni si trovano a tutt'oggi di fronte al dilemma se riconoscere la provvidenza anche ai cittadini non comunitari 'soggiornanti di lungo periodo', in assenza di una formale direttiva del ministero competente e rischiando eventuali responsabilita' erariali, o negare la concessione basandosi  sul mero dato testuale della normativa interna, pagando con ogni probabilita' le spese legali di soccombenza per comportamento  discriminatorio assunto in violazione della Direttiva UE sopra citata''.

Da qui la richiesta di una direttiva ministeriale ''per evitare che i Comuni incorrano nelle spese legali legate ad eventuali contenziosi in relazione ad azioni giudiziarie anti-discriminazioni promosse da cittadini stranieri oppure, in caso di concessione del contributo, in possibili procedimenti dinnanzi alla Corte dei Conti per asseriti danni erariali''.

Frattempo, si moltiplicano le iniziative di singoli Comuni, i quali, per evitare di incorrere in procedimenti legali antidiscriminatori promossi da cittadini stranieri, concedono espressamente la prestazione sociale, comunicando i relativi dati all’INPS per l’erogazione. E’ il caso ad esempio del Comune di Pordenone che ha deliberato in tal senso con determina n. 19 dd. 09 gennaio scorso, ed iniziative analoghe sono state assunte da altri Comuni (Ravenna, Monfalcone,…). L’ASGI sta assistendo diversi nuclei familiari stranieri nella presentazione di ricorsi anti-discriminazione avverso provvedimenti di diniego all’accesso all’assegno INPS assunti da Comuni italiani. Il 6 aprile 2011 l’ASGI ha presentato pure un esposto alla Commissione europea chiedendo l’apertura di un’indagine dell’organo europeo sulla questione al fine dell’eventuale avvio di un procedimento di infrazione del diritto UE dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

A cura del servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni. Progetto ASGI con il sostegno finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS.