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21.12.2012
 
L'ONU approva risoluzione contro le mutilazioni genitali femminili
 
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità una risoluzione per combattere le mutilazioni genitali femminili (MGF). Il testo è stato approvato per consenso, a dimostrazione della posizione chiara e inequivocabile assunta dalla comunità internazionale sulla necessità di contrastare questa barbara pratica che ha già colpito 140 milioni di bambine e donne nel mondo. Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, solo in Africa sono oltre tre milioni le bambine a rischio di mutilazione genitale ogni anno. 

La risoluzione inserisce le mutilazioni genitali femminili nel quadro dei diritti umani e richiama gli stati membri a introdurre un'adeguata legislazione che protegga le vittime delle mutilazioni genitali femminili e prevenga il perpetrarsi di questa pratica, attraverso attività di formazione e sensibilizzazione ma anche di decise misure punitive. 

L'Assemblea Generale ha espresso preoccupazione sul fatto che "i dati dimostrano che le MGF compiute dal personale medico sono in aumento in tutte le regioni in cui la pratica è ancora diffusa." L'ambasciatore all'ONU del Burkina Faso, uno degli Stati -insieme all'Italia- fra i più attivi promotori della risoluzione, ha dichiarato "Questa pratica, giustificata con falsi richiami a precetti religiosi e culturali, rimane ancora oggi un argomento tabù, non correttamente compreso e interpretato in molte delle nostre società."

L'analisi di Emma Bonino sul New York Times
 

Il comunicato stampa dell'Agenzia ONU per l'uguaglianza di genere (UN Women)