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17.05.2012
 
Audizione del Ministro dell'Interno alla Commissione per i diritti umani del Senato
 
Il breve resoconto dell'intervento del Ministro dell'Interno il 16 maggio 2012 al Senato .

Il ministro dell'interno Annamaria Cancellieri, nel ricordare l'eccezionale afflusso di immigrati nello scorso anno, dovuto ai rivolgimenti nei paesi del Nord Africa conosciuti come primavera araba, sottolinea lo sforzo compiuto dall'Italia per gestire il problema nel pieno rispetto dei diritti fondamentali delle persone giunte nel nostro paese. In particolare ricorda i permessi di soggiorno provvisori per motivi umanitari accordati ai numerosi immigrati tunisini, permessi che, anche in virtù di una proroga, hanno consentito, attraverso la progressiva riduzione numerica degli immigrati provenienti da quel paese, una gestione non traumatica del fenomeno. Ricorda altresì l'istituzione sin dall'agosto del 2011 di 5 nuove sezioni delle commissioni territoriali per richiedenti asilo e la creazione di un tavolo operativo con rappresentanti dell'Esecutivo e degli enti territoriali. Per quanto riguarda ancora la comunità tunisina, non può essere sottaciuta la denuncia di sparizione di molti immigrati - si dice centinaia, ma la reale dimensione numerica è incerta - in ordine alla quale il Ministero sta fattivamente operando in coordinamento con le competenti autorità di quel paese. Va sottolineato come l'allontanamento dall'Italia degli immigrati illegali avvenga sempre nel pieno rispetto dei loro diritti fondamentali e come il recente episodio legato a due cittadini algerini costituisca una incresciosa eccezione che è stata ampiamente stigmatizzata. Il contrasto all'immigrazione illegale, anche in virtù dei contatti assunti direttamente con le autorità dei paesi nordafricani coinvolti, principalmente Tunisia e Libia, ed a specifici programmi di assistenza, avviene in forza di accordi e intese e nel rispetto dei diritti umani, nonostante talune specifiche pronunce di condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo. Peraltro, anche l'Unione europea è operativamente e costruttivamente coinvolta nelle iniziative italiane, come dimostra il buon funzionamento del progetti Praesidium e Sahara Med e, in ogni caso, l'Italia sta lavorando molto al miglioramento delle strutture di accoglienza per migranti, ponendo particolare attenzione al rispetto dei diritti fondamentali nei centri, che operano ormai da diversi mesi in piena trasparenza, poiché sono stati riaperti alla stampa, come è noto - fatte salve poche eccezioni dovute a motivi di sicurezza - in virtù di un provvedimento adottato lo scorso dicembre. Quanto alle questioni attinenti ai rom, rispetto al quale va segnalata positivamente la recente approvazione della strategia nazionale richiesta dall'Unione europea, va ricordato che nel maggio 2008 vi era stato un provvedimento che nel dichiarare l'emergenza affidava compiti speciali a commissari ad hoc, competenti per le Regioni maggiormente interessate, vale a dire Lazio Campania, Lombardia. Si sta lavorando per evitare che vada disperso quanto di buono è stato realizzato in quel periodo per effetto dei ricorsi amministrativi pendenti. Nello specifico del problema della cittadinanza di molti esponenti delle comunità rom provenienti dai paesi dell'ex Jugoslavia, i quali si trovano una condizione di apolidia di fatto, il Ministero ha istituito un gruppo di lavoro che dovrà al più presto fornire indicazioni giuridiche e operative.

Fonte : Senato della Repubblica