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23.01.2012
 
Esposto dell'ASGI alla Commissione europea sulle tariffe differenziate per nazionalità delle polizze RCA
 
Il Servizio Anti-Discriminazioni dell’ASGI ha presentato un esposto alla Commissione europea chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione per violazione del diritto dell’Unione europea da parte della Repubblica Italiana in relazione alla questione dei premi assicurativi differenziati per nazionalità applicati da talune compagnie assicurative RCA on-line operanti in Italia e che svantaggiano in particolare  contraenti cittadini di alcuni Paesi membri dell’UE  (ad es. romeni) e  di Paesi terzi.
L’A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) – antenna territoriale di Firenze, assieme al COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) e con il sostegno finanziario della Fondazione Open Society-Justice Initiative, ha curato nel periodo luglio-novembre 2011 un monitoraggio delle tariffe delle polizze assicurative Responsabilità Civile Auto (RCA) proposte da 36 compagnie assicurative on-line a clienti di nazionalità italiana, di Paesi membri dell’Unione europea  e di Paesi terzi non membri dell’UE regolarmente soggiornanti in Italia.
     Da tale monitoraggio è emerso che sei compagnie assicuratrici applicano un trattamento diverso e svantaggioso nei confronti dei contraenti cittadini di alcuni Paesi membri dell’Unione europea (in primis Romania e Bulgaria) e di alcuni Paesi terzi non membri dell’UE (ad es. Regno del Marocco), con maggiorazioni dei premi assicurativi per i contraenti di nazionalità romena e bulgara varianti dall’8% al 43% e fino al 100% per i contraenti di nazionalità marocchina, a parità di ogni altra condizione e fattore.  Le risultanze di tale monitoraggio sono state pubblicate in un dossier curato da ASGI-Antenna territoriale di Firenze e COSPE: “Relazione sul monitoraggio delle polizze RC auto proposte a clienti  italiani, comunitari e di paesi terzi”, a cura di Gaia Pietravalle, Miriam Garavello e Udo C. Enwereuzor.
L’utilizzo del riferimento alla  nazionalità (cittadinanza) nella formazione dei premi  assicurativi RC Auto da parte di talune compagnie assicurative operanti in Italia è una  realtà consolidata da molti anni ed  è oggetto di contenziosi giudiziari.
E’ stato depositato il 3 novembre scorso  dinanzi al Tribunale di Milano un ricorso/azione giudiziaria anti-discriminazione promosso da ASGI e Avvocati Per Niente ONLUS contro le compagnie assicuratrici Zurich Insurance e  Quixa s.p.a. in ragione delle tariffe differenziate per nazionalità da esse praticate nei contratti assicurativi RCA on line e che penalizzano alcune categorie di cittadini stranieri. Appositamente interpellata, la compagnia assicuratrice Zurich ha giustificato l’applicazione di tariffe differenziate, sostenendo che “il fattore di cittadinanza, secondo comprovate evidenze statistiche, rappresenta uno dei fattori che predice la rischiosità, ed entra quindi nella determinazione del premio finale, insieme ad altri fattori…; a tale elemento, infatti, corrisponde una tipologia di comportamento di guida e, di conseguenza, una tipologia di rischio”.
Con tutta evidenza, altre diverse compagnie assicurative on-line operanti in Italia continuano tuttora ad utilizzare il criterio di cittadinanza quale fattore attuariale per il calcolo dei premi assicurativi RCA. A fronte di tale situazione, già evidenziata da un’inchiesta giornalistica pubblicata sul principale quotidiano nazionale “La Repubblica” in data 31 maggio 2010, non risulta sia stata mai adottata alcuna presa di posizione o intervento di censura da parte dell’ISVAP- Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo – quale  ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico italiano,  istituito con legge 12 agosto 1982, n. 576, per l'esercizio di funzioni di vigilanza nei confronti delle imprese di assicurazione e riassicurazione nonché di tutti gli altri soggetti sottoposti alla disciplina sulle assicurazioni private, compresi gli agenti e i mediatori di assicurazione, e che  svolge le sue funzioni sulla base delle linee di politica assicurativa determinate dal Governo italiano.
Per tale ragione, il Servizio anti-discriminazioni dell’ASGI ha deciso di presentare  il l’esposto alla Commissione europea ritenendo che il diritto anti-discriminatorio, di fonte nazionale ed europea, vieta che il fattore etnico-nazionale possa essere preso in considerazione nei rapporti contrattuali e possa essere fonte di disparità di trattamento.