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28.12.2011
 
Trieste: Scuole per l'infanzia comunali. Abrogati i criteri discriminatori per la formazione delle graduatorie
 

Il Consiglio comunale  di Trieste ha  approvato il 23 dicembre scorso il nuovo regolamento delle scuole dell'infanzia comunali.

Dal testo del nuovo regolamento sono state cancellate le disposizioni, volute dalla precedente maggioranza consiliare, che avevano introdotto una maggiorazione di punteggio per la formazione delle graduatorie, a seconda dell'anzianità di residenza anagrafica nel territorio comunale. Contro tale disposizione si era espresso l'Ufficio  Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali, l'autorità nazionale anti-discriminazioni presso il Dipartimento Pari Opportunità, che, in un parere inviato al Comune di Trieste, su segnalazione dell'ASGI,  aveva rilevato possibili profili discriminatori di natura indiretta a danno dei nuclei familiari stranieri o provenienti da altre regioni italiane rispetto a quelli "autoctoni", nonchè il contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza, in quanto la misura era suscettibile di danneggiare in particolare proprio i nuclei familiari  con un maggiore bisogno sociale di accedere al beneficio. Nel parere dell'UNAR si sottolineava, inoltre, come il beneficio sociale della scuola per l'infanzia non ammette discriminazioni fondate, direttamente o indirettamente, sulla cittadinanza ovverosia sull'origine dei componenti del nucleo familiare,  in quanto trattasi di un servizio sociale riferito a valori fondamentali quali la tutela dell'infanzia e  della funzione genitoriale, così come della conciliazione tra lavoro e famiglia.

I rilievi dell'UNAR hanno trovato accoglimento, dunque, da parte del Consiglio comunale di Trieste che ha approvato il nuovo regolamento non solo con i voti della maggioranza, ma anche di alcuni consiglieri dell'opposizione, per cui a difendere le vecchie norme discriminatorie è rimasta soltanto la Lega ed un movimento locale vicino a "Forza Nuova".

 

Da “IL PICCOLO” – quotidiano di Trieste, edizione del 28 dicembre 2011.

 PD E MOVIMENTO 5 STELLE
Scuole dell’infanzia: cadono i paletti per i bambini stranieri
Il nuovo regolamento approvato in Consiglio comunale Abrogata l’anzianità di residenza nelle graduatorie
«Rimosso un principio ingiusto»

«Siamo soddisfatti per l’approvazione del nuovo Regolamento delle Scuole dell’infanzia del Comune. Un’approvazione che riteniamo adeguata nel senso della non discriminazione e dell’accoglienza nei confronti di tutti i bambini e delle loro famiglie». Così Giovanni Maria Coloni, capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, sull’esito del voto in aula sul nuovo testo elaborato dalla giunta Cosolini. Coloni rileva inoltre «il voto favorevole arrivato anche da qualche forza d’opposizione» al documento. Fra queste, hanno scelto di esprimersi per il “sì” pure i “grillini”. «Il fatto di aver deciso di togliere il punteggio legato agli anni di residenza in città - spiega per il MoVimento 5 Stelle Trieste il consigliere Stefano Patuanelli - è il pezzo forte del nuovo Regolamento. Era un principio che andava rimosso. Non esiste infatti alcun diritto legato alla presenza più o meno datata sul territorio». (m.u.) di Matteo Unterweger

Goodbye “anzianità di residenza” nel Comune di Trieste. Nelle graduatorie comunali per l’accoglimento dei bambini nelle Scuole dell’infanzia non saranno più assegnati punti aggiuntivi sulla base degli anni di residenza in città (un punto fino a 5 anni, due da 5 e un mese a 10, tre più di 10) di almeno uno dei genitori. Il nuovo Regolamento, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 23 dicembre, non contempla più questo passaggio. Abrogato. Cancellato dopo un anno dal suo contestato “ingresso” nel testo vigente fino a qualche giorno fa. Una postilla all’epoca piazzata su forte spinta della Lega Nord. I tempi, politici, sono cambiati e il centrosinistra al timone del Municipio ha assestato una spallata immediata al Carroccio, all’epoca forza di maggioranza nel centrodestra e oggi all’opposizione. «La modifica più importante apportata al Regolamento - conferma l’assessore comunale all’Educazione Antonella Grim - è l’abrogazione della disposizione che prevedeva di assegnare punteggi legati all’anzianità di residenza nel nostro Comune». E che, specifica Grim, era «in contrasto con la normativa comunitaria». L’Ufficio Antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri aveva inviato al Comune di Trieste una nota in cui segnalava la presenza di alcune disposizioni del Regolamento dal possibile contenuto discriminatorio. Fra cui, proprio quella in questione. A schierarsi contro il nuovo testo sono state, in aula, due forze d’opposizione: oltre all’ovvio “no” della Lega, da registrare pure quello di Un’Altra Trieste che avrebbe voluto mantenere (come testimonia anche un emendamento, non passato, presentato dalla consigliera Alessia Rosolen) il requisito caro al Carroccio. «Fli, Lista Dipiazza e MoVimento 5 Stelle hanno votato la proposta di deliberara insieme ai partiti che compongono la maggioranza», gongola Grim prima di mettere in evidenza «anche l’astensione del gruppo del Pdl». Ormai lontani a livello nazionale, leghisti e berluscones stanno prendendo le distanze anche in chiave locale. Abrogato pure il comma che specificava come fossero «considerati “alunni stranieri” esclusivamente i bambini appartenenti a nuclei familiari composti da genitori, entrambi non italiani, nei quali nessuno dei due genitori risieda in Italia da almeno dieci anni, di cui 5, anche non continuativi, nel Comune di Trieste». Resta, invece, il limite del 40% sul numero di bambini con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna sezione. Tetto che può variare solo in casi eccezionali a seconda della valutazione della dirigenza della scuola, come specificato con emendamento targato Pdl sub-emendato poi da Pd e Fli. Maurizio Ferrara, capogruppo leghista in Municipio, incassa la sconfitta politica non senza fastidio. Dice grazie ai “bandelliani”: «Come Lega Nord dobbiamo ringraziare solo il gruppo di Un’Altra Trieste per averci sostenuto e aver votato con noi contro una delibera che porta a un unico risultato. Quello di discriminare i nostri bambini rispetto agli stranieri ultimi arrivati». E attacca la maggioranza: «La sinistra ha bocciato tutti i nostri emendamenti, da quello che prevedeva un numero limite di bambini stranieri nelle scuole italiane (il tetto massimo proposto era stato del 20%, ndr), a quello che lo chiedeva anche per i bambini non appartenenti alla comunità slovena nelle sezioni slovene. O a quello che chiedeva la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate per il controllo delle autocertificazioni». Ma a non andar giù a Ferrara è soprattutto un ulteriore voto contrario: «È stato bocciato, inoltre, l’emendamento che voleva riconoscere alla nostra gente la precedenza nelle graduatorie tenendo conto delle tasse versate dalle loro famiglie al Comune di Trieste nel corso degli anni». La Lega avrebbe voluto introdurre cioè il criterio dell’anzianità contributiva comunale con l’assegnazione di punti in più, una volta capito che su quello legato alla residenza poco ci sarebbe stato da fare. Tentativo respinto. E Ferrara sbotta: «Se discriminazione significa penalizzare qualcuno, oramai gli unici discriminati sono gli italiani. Grazie Cosolini!». ("IL PICCOLO", 28/12/2011)