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13.12.2011
 
Unione europea - Immigrazione: verso il permesso unico per i lavoratori extra-UE
 
La parità di diritti economici e sociali tra i cittadini europei e i cittadini dei Paesi terzi che intendono soggiornare e lavorare nell'UE non appare più così lontana.

Il documento, approvato il 5 dicembre scorso, non solo semplifica i requisiti amministrativi per la richiesta del permesso di soggiorno attraverso l'introduzione di un'unica procedura, ma definisce anche i diritti economici e sociali dei cittadini dei Paesi terzi, a tutela della parità di trattamento.

La direttiva si rivolge ai cittadini extra-comunitari che intendono risiedere e lavorare in uno degli Stati membri o che già risiedono e lavorano nell’UE. Sono esclusi, invece, i rifugiati, i lavoratori stagionali, i lavoratori marittimi imbarcati su navi battenti bandiera di un Paese europeo e i lavoratori di una compagnia non europea trasferiti nell’UE.

Entro quattro mesi dalla presentazione della richiesta di soggiorno gli Stati membri dovranno comunicare l’esito della propria valutazione; la Commissione ha sottolineato che la direttiva non comprometterà il potere decisionale dei singoli Paesi. I richiedenti ammessi potranno contare su un eguale trattamento in materia di diritti salariali, contrattuali, previdenza sociale e riconoscimento dei titoli di studio.

I lavoratori extra-comunitari avranno quindi accesso ai servizi previdenziali, alle università e ai programmi di formazione offerti nell’UE, nel rispetto dei limiti e dei parametri fissati da ogni Stati membro. Inoltre, i richiedenti ammessi, una volta rientrati in patria, potranno ricevere i trattamenti pensionistici maturati durante il periodo di lavoro trascorso all'interno dell'Unione.

"Questa direttiva è il primo passo verso una politica europea comune sull'immigrazione economica", ha dichiarato la relatrice Veronique Mathieu (Ppe). La nuova legislazione accrescerà la lotta all’immigrazione illegale, dalla quale traggono vantaggio le mafie, rispondendo al contempo alla crescente richiesta di forza lavoro nell’UE.

Il documento passerà ora al Parlamento europeo, che lo esaminerà nel corso della sessione plenaria del 12-15 dicembre. Dopo la votazione finale, gli Stati membri avranno due anni per implementare la direttiva.

Comunicato stampa della Commissione LIBE

Raccomandazione in vista dell'adozione della direttiva relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico per i cittadini di paesi terzi

Fonte: Euractiv