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18.08.2011
 
Tribunale di Genova: E’ discriminatoria l’esclusione dei cittadini di Paesi terzi non membri dell’UE dalle selezioni per gli incarichi di rilevatori comunali nel censimento generale della popolazione
 

Dopo la pronuncia del Tribunale di Milano del 12 agosto scorso (si veda al link: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=1773&l=it ), anche il Tribunale di Genova  dichiara la natura discriminatoria della condotta dei Comuni italiani che escludono i cittadini extracomunitari dalle selezioni per gli incarichi di rilevatori e coordinatori comunali del censimento generale della popolazione e delle abitazioni in programma il prossimo autunno.

Con ordinanza depositata il 16 agosto scorso, il giudice di Genova ha ritenuto illegittima la condotta del Comune di Genova che ha indetto un bando per la selezione dei rilevatori del censimento prevedendo il requisito della cittadinanza italiana o di un altro Stato membro dell'Unione europea.

Secondo il giudice di Genova, l'amministrazione comunale non poteva fare riferimento alla normativa che prevedrebbe - secondo l'interpretazione governativa- il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria per l'accesso agli impieghi civili nella Pubblica amministrazione di cui all'art. 2 del d.P.R. n. 487/94, in quanto gli incarichi di rilevatori comunali del censimento non si costituiscono attraverso rapporti pubblici d'impiego, bensì  nelle modalità dei contratti di lavoro parasubordinato per prestazioni occasionali. Pertanto, secondo il giudice di Genova non vi sono ostacoli normativi alla possibilità per i cittadini extracomunitari di essere assunti come rilevatori del censimento in quanto essi godono del principio di parità di trattamento con i cittadini nazionali in materia di diritti civili e di occupazione in virtù di una molteplicità di norme giuridiche , prima fra tutte l'art. 2 del d.lgs. n. 286/98 facente riferimento alla Convenzione OIL n. 143/1975. Secondo detta Convenzione, lo Stato ha la possibilità di restringere l'accesso dei lavoratori migranti a determinate categorie di occupazioni e funzioni solo quanto questo sia necessario nell'interesse dello Stato. Tale nozione tuttavia deve essere applicata solo con riferimento a quelle attività che comportino potestà d'imperio e di certificazione documentale. Dalla disamina delle circolari ISTAT risulta evidente come i compiti affidati ai rilevatori, pur avendo  un immediato riflesso pubblicistico, non comportano l'esercizio di pubblici poteri per cui il requisito di cittadinanza appare discriminatorio nei confronti dei cittadini extracomunitari regolarmente residenti in Italia.

Accogliendo il ricorso proposto dall'ASGI, il giudice ha ordinato al Comune di Genova di pubblicare un nuovo bando di selezione consentendo la presentazione delle domande anche ai cittadini extracomunitari. Il Comune di Genova è stato condannato al pagamento delle spese legali.

Si ringrazia per la segnalazione l'avv. Elena Fiorini, del Foro di Genova.

A cura del servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose. Progetto ASGI con il sostegno finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS.



RASSEGNA STAMPA
( Fonte: www.genova.repubblica.it )

GENOVA Censimento, assunzioni da riaprire "Il Comune ammetta gli stranieri"

Il giudice boccia Palazzo Tursi: bando discriminatorio. L'amministrazione dovrà pubblicare le nuove regole sul web e nei suoi uffici. A opporsi al divieto per chi non è cittadino italiano sono stati una donna peruviana ed un marocchino dall'associazione Studi giudici per l'immigrazione. Il Tribunale civile ha condannato il Comune per comportamento discriminatorio nei confronti degli extracomunitari che non hanno potuto partecipare al bando per rilevatori del censimento. L'ordinanza del giudice del lavoro Marcello Basilico ingiunge di riaprire il concorso per altri 19 giorni. 
Ricalcando una simile sentenza pronunciata dal giudice di Milano, anche la sezione Lavoro ha accolto il ricorso di una giovane peruviana e di un marocchino, sostenuti dall'Asgi, l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione e dall'avvocato Elena Fiorini. 
È prevedibile quindi che nei prossimi giorni altre centinaia di persone si aggiungeranno alle molte già in graduatoria, fra i quali verranno scelti i 70 rilevatori esterni. Insieme a 280 dipendenti comunali, dal 9 ottobre al 20 novembre, andranno casa per casa a raccogliere i questionari dell'Istat per il 15esimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni.
Il Comune - nella memoria difensiva presentata dall'Avvocatura - si era richiamato alle norme che impediscono l'assunzione negli enti pubblici a chi non ha la cittadinanza: "I rilevatori -  si legge nella costituzione di parte civile - svolgeranno funzioni pubbliche, incompatibili con chi non abbia la cittadinanza italiana o comunitaria".
Ma il giudice ha respinto l'interpretazione dell'avvocatura comunale e ha sposato invece la tesi difensiva, secondo cui questa giustificazione "è infondata" in quanto i rilevatori verranno assunti come "collaboratori occasionali", non come dipendenti pubblici a tempo indeterminato. In ogni caso, sottolinea l'ordinanza, il testo unico sull'immigrazione dice che gli immigrati godono "dei diritti in materia civile attribuiti al cittadino italiano".
Seppur sconfitta, il sindaco si dice soddisfatta: "Sono contenta", dichiara Marta Vincenzi. "Mi ero già espressa contro questa discriminazione, ma sembrava impossibile, dal punto di vista formale, fare diversamente. Non presenteremo certo ricorso. E' un'innovazione, questa, destinata a incidere fortemente".
Soddisfatta si dichiara anche l'avvocato Elena Fiorini, sostenitrice legale dei ricorrenti: "Speriamo che le decisioni dei tribunali di Milano e Genova inducano l'Anci, l'associazione dei comuni, ad invitare tutte le amministrazioni locali ad eliminare la norma discriminatoria della cittadinanza italiana".