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10.06.2011
 
No al documento programmatico triennale sull’immigrazione
 
Ai sensi dell’articolo 3 del Testo Unico sull’immigrazione (d.lgs. 25luglio 1998, n. 286) il Presidente del Consiglio è chiamato a predisporre ogni tre anni il documento programmatico relativo alla politica dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, sentiti i Ministri interessati, il CNEL, la Conferenza Stato – Regioni eStato – città ed altri organismi. Il documento programmatico, una volta approvato dal Governo, è trasmesso al Parlamento per il parere delle Commissioni competenti, per essere quindi emanato con decreto del Presidente della Repubblica.Il documento di programmazione triennale sull'immigrazione disciplina, oltre ai flussi d'ingresso, anche le politiche sull'immigrazione, individuando le linee d'azione del Governo .

Nel respingere la risoluzione 7-000478 presentata dall'on. Zaccaria, il sottosegretario al Ministero dell'Interno con delega all'immigrazione, Sonia Viale, ha spiegato che "col tempo la previsione dell’articolo 3 del testo unico sull’immigrazione ha perso gran parte della sua valenza originaria, in ragione del verificarsi di fenomeni e situazioni nuovi. Infatti la programmazione dei flussi dei lavoratori stranieri deve essere modulata secondo le esigenze dell’economia e presuppone inoltre un quadro macroeconomico di stabilità, senza il quale non è possibile proporzionare l’ingresso dei lavoratori extracomunitari alla domanda di lavoro interna".
Il sottosegretario ha  ricordato "che, pur in assenza del documento programmatico triennale(..)nel giugno del 2010 il Consiglio dei ministri, su proposta dei ministri dell’interno e del lavoro e delle politiche sociali, ha approvato il Piano per l’integrazione nella sicurezza, che individua le principali linee di azione e gli strumenti da adottare per promuovere un efficace percorso di integrazione, nel rispetto delle prerogative e delle competenze dei diversi attori istituzionali interessati, nonché delle procedure previste a legislazione vigente.
La Commissione Affari Costituzionali ha respinto la risoluzione n. 7-00478 Zaccaria e  ha approvato la risoluzione n. 7-00578 Bertolini.