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23.02.2011
 
Ginevra - Sessione speciale del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sulla Libia.
 
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha annunciato oggi che terrà una sessione speciale venerdì per discutere della situazione in Libia, date le continue richieste di porre fine all'uso della forza contro i manifestanti e una risoluzione pacifica della crisi.

L’incontro si terrà dietro richiesta di quasi 50 stati, membri e non membri dell’organismo con sede a Ginevra. Sarà la prima volta che un membro del Consiglio sarà oggetto di una sessione speciale.

L'ultima sessione speciale tenuta dai 47 membri del Consiglio è avvenuta nel dicembre 2010, nel corso della quale si è analizzata la situazione dei diritti umani in Costa d'Avorio durante la crisi post-elettorale.

Il Consigliere Speciale del Segretario Generale per la Prevenzione del Genocidio, Francis Deng, e il Consigliere Speciale sulla Responsabilità di Proteggere, Edward Luck, hanno aggiunto le loro voci al coro di alti funzionari delle Nazioni Unite che si esprimono contro la violenza in Libia, esprimendo la propria preoccupazione per le denunce di violenze di massa proveniente dalla Libia.

Queste comprendono l'utilizzo di aerei militari per attaccare i manifestanti, il presunto coinvolgimento di mercenari stranieri nell’uccisione dei manifestanti e gli arresti arbitrari di individui tra cui avvocati, difensori dei diritti umani e giornalisti.

Si calcola che almeno trecento persone siano state uccise finora. Essi hanno affermato che "gli attacchi diffusi e sistematici contro le popolazioni civili da parte delle forze militari, dei mercenari, e degli aerei sono forti violazioni dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario. Se la natura e l'entità degli attacchi sono confermate, essi potrebbero anche costituire crimini contro l'umanità, per i quali le autorità nazionali dovrebbero essere ritenute responsabili".

Il Consiglio di Sicurezza ha chiesto la fine immediata delle violenze in Libia e iniziative per rispondere alle legittime richieste della popolazione, anche attraverso il dialogo nazionale.

Il Consiglio ha inoltre chiesto al governo di non venire meno alla propria responsabilità di proteggere la popolazione, agire con moderazione, rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale, e consentire l'accesso immediato degli osservatori dei diritti umani e delle agenzie umanitarie.

Il Segretario Generale Ban Ki-moon, l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay e il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), Irina Bokova, hanno condannato le violenze contro i manifestanti e hanno sollecitato l'immediata cessazione dell’uso della forza da parte delle autorità libiche.

Fonte: UN News Centre