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25.01.2011
 
Questionari d’esame per il conseguimento della patente di guida più complessi e senza traduzione nelle lingue straniere
 

Come preannunciato dalla circolare del Ministero dei Trasporti - Direzione generale per la Motorizzazione dd. 22 giugno 2010 (si veda news asgi alla pagina web: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=1129&l=it  ),  dal 3 gennaio 2011 sono stati introdotti i nuovi quiz per il conseguimento della patente di guida delle categorie A e B. I nuovi questionari evidenziano una procedura d'esame più complessa e severa rispetto alla precedente, in quanto si  prevede che ogni candidato dovrà rispondere a quaranta domande singole e non più, come nella procedura precedentemente vigente, a dieci domande che prevedevano tre risposte, ognuna delle quali indifferentemente vera o falsa. Sarà considerato  idoneo il candidato che commetterà, al massimo, quattro errori.

Rispetto alla precedente procedura, inoltre, il Ministero dei Trasporti ha ritenuto di non procedere alla traduzione dei questionari in altre lingue, con esclusione del tedesco e del francese, per venire incontro alle esigenze linguistiche delle comunità minoritarie dell'Alto Adige e della Val d'Aosta.
In risposta ad una richiesta di delucidazioni dell'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali), su sollecito dell'ASGI, il Ministero dei Trasporti ha giustificato la revoca delle traduzioni dei        quiz d'esame nelle lingue inglese, spagnola, araba, russa e cinese, già previste per i precedenti questionari d'esame, invocando ragioni di contenimento della spesa pubblica.

In una lettera indirizzata all'UNAR e datata 21 dicembre 2010, la direzione generale per la Motorizzazione del Ministero dei Trasporti, sostiene infatti che la traduzione  nelle principale lingue straniere dei nuovi questionari d'esame e il conseguente "speakeraggio" per consentire l'ascolto in cuffia, avrebbe comportato costi eccessivi per l'Amministrazione rispetto ai benefici apportati agli utenti stranieri,  in un periodo di cui appare necessario il contenimento della spesa pubblica e la razionalizzazione delle risorse economiche scarse.  Secondo il Ministero, la traduzione nelle lingue straniere dei questionari d'esame non aveva prodotto risultati soddisfacenti in quanto spesso tali traduzioni risultavano imprecise  per il difficile reperimento di agenzie di traduzioni specializzate ed affidabili e comunque non risultavano soddisfacenti rispetto alle esigenze dell'utenza straniera, in quanto non potevano tenere conto delle variazioni linguistiche regionali.

Riguardo alla traduzione dei nuovi questionari d'esame nella lingua slovena, al fine di venire incontro alle esigenze degli appartenenti al  gruppo linguistico minoritario sloveno insediato nel Friuli-Venezia Giulia  e oggetto di specifica tutela prevista dalla legge n. 38/2001, il Ministero dei Trasporti comunica che sinora tale esigenza non sarebbe mai stata prospettata. Tuttavia, il Ministero dei Trasporti assicura che provvederà ad implementare il database informatico per consentire, agli appartenenti alla comunità slovena che ne faranno richiesta, di svolgere l'esame in lingua slovena, non appena la Regione autonoma F.v.g. invierà la traduzione nella lingua slovena dei nuovi questionari d'esame, come richiesto in data 21 settembre 2010.


L'ASGI esprime la propria insoddisfazione per la prassi adottata dal Ministero dei Trasporti, sottolineando che la traduzione  nelle principali "lingue madri" degli stranieri residenti  dei test per il conseguimento della patente di guida  è in uso presso la maggior parte dei Paesi di immigrazione europei ed extraeuropei  e costituisce espressione dei principi   di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione, in quanto il divieto di discriminazione è violato non solo quando un trattamento diverso viene imposto irragionevolmente a persone che si trovano in situazioni analoghe, ma anche quando senza una giustificazione obiettiva  e ragionevole, un trattamento uguale viene applicato a persone le cui situazioni di partenza sono obiettivamente diverse. Ugualmente, la traduzione nelle principali lingue straniere dei test per il conseguimento della patente di guida appare pienamente compatibile l'art. 5 della direttiva europea n. 2000/43 in materia di contrasto alle discriminazioni etnico-razziali, che prevede "allo scopo di assicurare l'effettiva e completa parità" che uno Stato possa adottare "misure specifiche dirette ad evitare o compensare svantaggi connessi con una determinata razza o origine etnica".

L'ASGI sottolinea inoltre che lo svolgimento dei test per il conseguimento della patente di guida nella sola lingua italiana potrebbe costituire una forma di discriminazione indiretta a danno dei cittadini stranieri, in quanto il criterio apparentemente neutro della lingua dell'esame, applicato a tutti indistintamente, verrà certamente a sfavorire in misura sproporzionata soprattutto i cittadini stranieri, e questo non in relazione al  criterio  dell'obiettiva conoscenza delle regole del codice della strada, bensì solo a causa della minore comprensione del significato delle domande.

Si fa presente, infatti, che il superamento dell'esame teorico per il conseguimento della patente di guida, soprattutto nel momento in cui questo   diviene molto più complesso e severo, richiede l'utilizzo di un linguaggio tecnico e specialistico che va ben al di là del livello  di competenza linguistica  generale A2, richiesto dal decreto 4 giugno 2010 quale requisito "culturale" per l'accesso allo status di lungo soggiornante. Ne deriva, a nostro avviso, una palese contraddittorietà e irragionevolezza del sistema complessivo. E' del tutto pacifico che la patente di guida costituisce proprio uno degli strumenti atti a favorire    il percorso di integrazione dello straniero nella società italiana, se non altro per le migliori opportunità lavorative che lo straniero può conseguire se automunito e che  possono giovargli per  soddisfare il requisito reddittuale richiesto per    stabilizzare il proprio status di soggiorno con l'accesso al permesso CE per lungo soggiornanti. Appare dunque irragionevole che  per il conseguimento della patente di guida da parte dello straniero venga di fatto reso necessario  un grado di competenza nella lingua italiana di gran lunga maggiore rispetto  a quello  richiesto per accedere allo status di lungo soggiornante.


a cura del  servizio di Supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose, Progetto ASGI finanziato dalla Fondazione Italiana Charlemagne a finalità umanitarie - ONLUS.