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07.10.2010
 
UNHCR : appello al rispetto delle necessita’ delle persone perseguitate per orientamento sessuale o genere
 
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sta rivedendo le proprie politiche in difesa delle persone perseguitate per il loro orientamento sessuale o genere. In questa categoria sono inclusi rifugiati o richiedenti asilo gay, lesbiche, bisessuali, transessuali o intersessuali. L’UNHCR si appella a tutti gli stati affinché sostegano l’impegno dell’Agenzia per migliorare la comprensione e il riconoscimento della vulnerabilità di questi gruppi.

Questo aspetto viene evidenziato alla luce di uno studio condotto in preparazione ad un incontro svoltosi in settimana con esperti dei governi, organizzazioni internazionali, ONG, accademici ed esperti legali. Secondo il rapporto di ricerca in ogni fase del movimento forzato di popolazioni questi gruppi vulnerabili sono costretti ad affrontare pericoli, difficoltà e discriminazione. L’UNHCR crede che tali rischi siano notevoli e non possano essere ignorati.

L’esistenza di leggi che criminalizzano le relazioni omosessuali in molti paesi (inclusa la pena di morte in sette stati) pone enormi problemi per questi richiedenti asilo e rifugiati. Tali leggi, che vengano attuate o meno, ostacolano la loro capacità di accedere alla protezione nei loro Paesi d’origine. Quando poi fuggono, sono spesso riluttanti a registrarsi per la richiesta di asilo. Quando fanno domanda di asilo, difficilmente riescono ad essere sinceri riguardo alla natura della persecuzione che hanno subìto. Lo studio ha evidenziato come le persone appartenenti a questi gruppi siano più soggette a violenze sessuali e di genere durante i periodi di detenzione, sia nei paesi d’origine che nei paesi di asilo. Inoltre si è rilevato che il rischio di discriminazione per queste persone sia molto più elevato sia negli insediamenti urbani che nei campi per rifugiati.

Le soluzioni a lungo termine sono molto più limitate, visto che spesso sono precluse loro sia la possibilità di integrazione nel paese di asilo sia quella di rimpatriare nel paese d’origine. L’UNHCR sostiene la validità del reinsediamento degli individui che si trovano ad affrontare maggiori rischi a causa dell’appartenenza a questi gruppi e chiede che i paesi di reinsediamento riconoscano la loro vulnerabilità.

Le linee guida e le politiche dell’UNHCR saranno revisionate per assicurare che la particolare vulnerabilità di questi gruppi venga riconosciuta in ogni stadio del suo rapporto con i rifugiati. La Convenzione per i Rifugiati del 1951 definisce rifugiato colui che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo paese. Nel 2008 l’UNHCR ha pubblicato delle linee guida nelle quali riconosce che gli individui perseguitati per il loro orientamento sessuale o per il loro genere devono essere considerati come rifugiati costretti alla fuga per la loro appartenenza a un particolare gruppo sociale.


Per approfondire -
Persistent Needs and Gaps: The Protection of Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Intersex (LGBTI) Refugees: An Overview of UNHCR’s Response to LGBTI Refugees and Recommendations to Enhance Protection (Human Rights First, Sept. 2010)
Fonte : UNHCR