Documento a cura dell' A.S.G.I.
Web: http://www.asgi.it

segreteria@asgi.it
info@asgi.it
 
 
30.09.2010
 
CGIL-CISL-UIL con il supporto dei legali dell’ASGI ricorrono al Tribunale di Vicenza contro le delibere anti-immigrati del Comune di Montecchio maggiore
 

CGIL-CISL-UIL di Vicenza, rappresentati da legali soci dell'ASGI hanno presentato, assieme a sei cittadini stranieri residenti nel comune di Montecchio,  al Tribunale di Vicenza un'azione anti-discriminazione ex art. 44 del T.U. immigrazione, contro le delibere del Comune di Montecchio Maggiore (VI) (n. 233 dd. 6 luglio 2009 e n. 347 dd. 8 dicembre  2009) con le quali sono stati rivisti i parametri utilizzati per il  rilascio del certificato di idoneità abitativa ai cittadini stranieri e i medesimi parametri sono stati resi uniformi ai fini  della presentazione delle istanze di ricongiungimento familiare, di rilascio del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti e di stipula del "contratto di soggiorno" richiesto in sede di avvio di un'attività di lavoro subordinato. La delibera comunale innalza sensibilmente tali parametri rispetto ai dimensionamenti minimi degli alloggi  previsti dal noto Decreto Ministero della Sanità 05 luglio 1975, che la circolare del Ministero dell'Interno n. 7170 dd. 18 novembre 2009 ha adottato quali parametri di riferimento ai fini della procedura di ricongiungimento familiare.

La delibera n. 347/2009 del Comune di Montecchio Maggiore ha inoltre arbitrariamente esteso l'applicazione dei criteri relativi al certificato di idoneità abitativa alle disposizioni in materia di dichiarazione di ospitalità degli stranieri di cui all'art. 7 del d.lgs. n. 286/98, disponendo il divieto di ospitare alcun soggetto straniero allorchè il numero delle persone presenti nell'abitazione verrebbe ad essere superiore a quello indicato nel certificato di idoneità dell'alloggio.

Successivamente all'emanazione dell'ordinanza, l'Amministrazione comunale ha disposto una serie di controlli a tappeto, effettuati di sera o di primo mattino, con il coinvolgimento delle Forze dell'Ordine, su circa 200 persone straniere all'interno dei loro appartamenti, al fine ufficialmente di rilevare situazioni di sovraffollamento e commutare dunque  sanzioni amministrative  da 50 a 320 euro.

Nel ricorso, i legali di CGIL-CISL-UIL sostengono che le delibere esorbitano da un corretto riparto delle competenze spettanti al Comune in quanto vengono ad incidere arbitrariamente sulla condizione di ingresso e di soggiorno dello straniero, di esclusiva competenza statuale, con ciò violando gli art. 10 c. 2 e  117 comma 2 lett. b) e i) della Costituzione.

Viene inoltre sostenuto che la normativa europea in materia di ricongiungimento familiare e quella interna in materia di ingresso e soggiorno dello straniero, certo prevedono il soddisfacimento di determinati requisiti abitativi ai fini della regolare condizione giuridica dello straniero, ma questi requisiti  debbono essere parametrati secondo le norme generali di sicurezza e salubrità in vigore nello Stato,  in relazione a quanto previsto per la collettività in generale, non consentendosi dunque l'imposizione nei confronti degli stranieri di misure vessatorie, sproporzionate ed arbitrarie volte soltanto a contrastare il loro godimento dei diritti fondamentali di soggiorno, di accesso all'abitazione, all'attività lavorativa e alla riunificazione familiare .

L'imposizione del tutto arbitraria di impedimenti all'ospitalità di connazionali nella propria abitazione costituisce, inoltre,  a detta dei legali di  ASGI, CGIL-CISL e UIL, una violazione palese del diritto al rispetto alla vita privata e familiare, sancito dalla Carta Costituzionale e dalla Carta europea dei diritti dell'Uomo.

I legali delle organizzazioni sindacali contestano inoltre la legittimità di controlli di polizia ed amministrativi fondati esclusivamente sulla condizione di cittadinanza straniera degli interessati, in quanto in palese violazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di non-discriminazione.


Per tali ragioni, CGIL-CISL e UIL hanno richiesto al Tribunale di Vicenza di accertare la natura discriminatoria delle delibere del Comune di Montecchio maggiore e di ordinare pertanto la loro abrogazione, nonché l'annullamento di tutti i verbali di accertamento di violazioni amministrative che ne sono conseguiti.

L'udienza relativa al ricorso è stata fissata per il 5 novembre 2010.


a cura di Walter Citti, servizio ASGI di supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali, progetto con il supporto finanziario di Fondazione italiana Charlemagne a finalità umanitarie ONLUS


Per il testo della delibera si veda la pagina web: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=730&l=


Si veda in proposito resoconto da "Il Giornale di Vicenza" (edizione 24/09/2010) della conferenza stampa di GGIL-CISL e UIL sul ricorso presentato.