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12.08.2010
 
Circolare del Ministero dei Trasporti: dal 3 gennaio 2011 test d’esame per la patente di guida più difficili e solo in lingua italiana
 

Con  circolare della Direzione generale del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici (prot. n. 54436/8.3 del 22 giugno 2010), il Ministero dei Trasporti ha comunicato che in data 3 gennaio 2011 entreranno in vigore le nuove procedure d'esame per il conseguimento della patente di guida delle categorie A e B.

Da detta circolare  emerge che i nuovi questionari predisposti dall'apposita Commissione istituita presenteranno una difficoltà maggiore rispetto a quelli attualmente vigenti, consistendo in quaranta domande a risposta singola rispetto alle dieci domande  con tre risposte, vere o false, attualmente previste dal test in vigore. Ulteriormente, viene specificato che i nuovi questionari saranno tradotti solamente nelle lingue tedesca e francese "per venire incontro alle esigenze linguistiche delle comunità dell'Alto Adige e della Val d'Aosta".

Conseguentemente,  le nuove istruzioni annunciate dal Ministero dei Trasporti farebbero venire meno l'attuale prassi e modalità di traduzione del test d'esame nelle sette lingue straniere principalmente in uso presso la popolazione immigrata residente in Italia (inglese, tedesco, russo, francese, cinese, spagnolo, arabo). Tale prassi, comunemente in uso presso la maggior parte dei Paesi di immigrazione europei ed extraeuropei, ha l'evidente finalità di agevolare, in un'ottica di pari opportunità e di uguaglianza sostanziale, l'accesso alla patente di guida degli immigrati che non dispongono di un' ottima conoscenza della lingua "autoctona".

In una lettera indirizzata all'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali), l'ASGI sottolinea che l'annunciata volontà del Ministero dei Trasporti di cessare la traduzione nelle principali lingue straniere dei questionari per l'esame teorico per il conseguimento della patente di guida porrebbe i cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia in una condizione di sproporzionato svantaggio rispetto ai cittadini italiani, senza che tale misura possa ritenersi dotata di una ragionevole causa giustificatrice.
L'ASGI sottolinea che la traduzione  nelle principali "lingue madri" degli stranieri residenti  dei test per il conseguimento della patente di guida  è in uso presso la maggior parte dei Paesi di immigrazione europei ed extraeuropei  e costituisce espressione dei principi   di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione, in quanto il divieto di discriminazione è violato non solo quando un trattamento diverso viene imposto irragionevolmente a persone che si trovano in situazioni analoghe, ma anche quando senza una giustificazione obiettiva  e ragionevole, un trattamento uguale viene applicato a persone le cui situazioni di partenza sono obiettivamente diverse. Ugualmente, la traduzione nelle principali lingue straniere dei test per il conseguimento della patente di guida appare pienamente compatibile l'art. 5 della direttiva europea n. 2000/43 in materia di contrasto alle discriminazioni etnico-razziali, che prevede "allo scopo di assicurare l'effettiva e completa parità" che uno Stato possa adottare "misure specifiche dirette ad evitare o compensare svantaggi connessi con una determinata razza o origine etnica".
In base a quanto previsto dall'art. 7 c. 2 lett. b) e  e) del D.lgs. n. 215/2003  sui compiti dell'UNAR e specificamente quello di " formulare raccomandazioni e pareri su questioni connesse alle discriminazioni per razza e origine etnica, nonché proposte di modifica della normativa vigente", il Servizio ASGI  di supporto giuridico contro le discriminazioni razziali ha richiesto  dunque all'UNAR  di esprimere un parere ed una raccomandazione al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture affinchè nelle nuove procedure d'esame per il conseguimento della patente di guida delle categorie A e B vengono conservate ed ulteriormente sviluppate le modalità di traduzione dei questionari  nelle principali lingue straniere a vantaggio dei cittadini immigrati residenti in Italia che non dispongono di  una adeguata conoscenza della lingua italiana In relazione alla circolare del Ministero dei Trasporti, un gruppo di senatori del PD  (Partito Democratico) ha presentato in data 3 agosto 2010 un'interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dei Trasporti chiedendo di sapere quali siano le motivazioni che hanno portato il Ministero ad adottare tale nuovo orientamento e se non ritenga il Ministro che tale nuovo orientamento non sia coerente tanto  con principi ed obblighi costituzionali quanto con buone prassi e standard internazionali in materia di integrazione degli immigrati e tutela delle minoranze. (interrogazione Sen. Blazina e altri n. S.4/03584)


A cura di Walter Citti, Servizio di Supporto Giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose, progetto ASGI con il supporto finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie  Charlemagne ONLUS