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30.06.2010
 
L'UNAR invia lettera al comune di Milano: la delibera e' discriminatoria
 
In una lettera inviata al sindaco Letizia Moratti, il dirigente Giovanni Trovato scrive che “corre l’obbligo di questo ufficio di segnalare che la predetta delibera, in parte qua, è a contenuto discriminatorio, non potendosi discrezionalmente escludere i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia”, ovvero con il semplice permesso di soggiorno e non il permesso Ce che viene rilasciato ai residenti stranieri in Italia da oltre cinque anni con un reddito oltre una certa soglia.

Contro la delibera di giunta 3285 del 23 dicembre 2005 avevano già presentato ricorso, lo scorso 22 giugno, un salvadoregno insieme all’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e ad Avvocati per niente onlus, due associazioni che contrastano la discriminazione, sottolineando il paradosso per cui “lo straniero in difficoltà o disabile titolare di un mero permesso di soggiorno gode dei sussidi economici di cui sopra fino al compimento dei 60 anni, ma poi li perde perché non può beneficiare, in mancanza della carta di soggiorno, del contributo di cui alla delibera 3285/05″.

Ora l’Unar, citando in proposito una sentenza della Corte di Strasburgo, afferma che “la delibera che subordina l’ammissione al beneficio del sussidio integrativo per gli anziani al requisito del possesso della carta di soggiorno senza avere una corrispondente giustificazione oggettiva e ragionevole e senza indicare il rapporto di proporzionalità tra obiettivo e mezzi impiegati non può che essere atto a contenuto fortemente discriminatorio, negandosi il principio di parità di trattamento” sancito dalla legge.

Non solo. Secondo l’Unar “posto che trattasi di misura decisa per sostenere economicamente le persone anziane al minimo vitale, appare in contrasto con le finalità a base della delibera escludere da tale beneficio economico proprio chi possiede redditi inferiori alle soglie di reddito previste per avere il permesso Ce/carta di soggiorno”. Per questo si invita il sindaco a porre in essere i necessari atti finalizzati a conformarela delibera adottata alla normativa in materia”.

Il dirigente ha inviato una lettera analoga al sindaco di Tradate (Varese), Stefano Candiani, per bollare come “discriminatoria” una delibera del Consiglio comunale con cui il 28 settembre 2007 si è introdotto un “bonus bebè” da 500 euro a beneficio dei genitori di ogni nuovo nato o adottato nell’anno in corso escludendo i figli di cittadini stranieri e persino quelli di coppie miste. La delibera è già stata impugnata dalle stesse due associazioni Apn e Asgi insieme a Farsi prossimo onlus.

Fonte: Repubblica.it