Documento a cura dell' A.S.G.I.
Web: http://www.asgi.it

segreteria@asgi.it
info@asgi.it
 
 
25.06.2010
 
Rapporto di Amnesty International sulla Libia: riforme ferme, ne soffrono i diritti umani
 
Il rapporto, aggiornato fino alla metà del maggio 2010, è basato in parte su una visita di Amnesty International in Libia, la prima in cinque anni, durata una settimana nel maggio 2009.
Le violazioni dei diritti umani continuano a essere commesse dalle forze di sicurezza, in particolare dall'Agenzia per la sicurezza interna (Asi), che pare avere poteri incontrastati di arrestare, imprigionare e interrogare persone sospettate di essere dissidenti o di svolgere attività legate al terrorismo. Queste persone possono essere trattenute senza contatti con l'esterno per lunghi periodi di tempo, torturate e private dell'assistenza legale.
Centinaia di persone languono nelle prigioni libiche, anche dopo la fine della pena o dopo essere state assolte da un giudice, nonostante negli ultimi anni ne siano state rilasciate altrettante, tra cui alcune detenute illegalmente.
Amnesty International ha riscontrato un modesto aumento della flessibilità delle autorità libiche nei confronti di coloro che le criticano. Dalla fine del giugno 2008, hanno permesso lo svolgimento delle proteste da parte delle famiglie dei prigionieri uccisi nel 1996 ad Abu Salim, il carcere in cui si ritiene che fino 1200 detenuti siano stati vittime di esecuzioni extragiudiziali.
Migranti, rifugiati e richiedenti asilo, in maggior parte provenienti dall'Africa e in cerca di salvezza in Italia e in altri paesi dell'Unione europea, trovano invece arresti, detenzioni a tempo indeterminato e violenze in Libia.
Il paese non ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sullo status di rifugiato dl 1951. Pertanto rifugiati e richiedenti asilo vengono rimandati indietro senza riguardo per il loro bisogno di protezione. All'inizio di giugno, le autorità libiche hanno comunicato all'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati che doveva lasciare il paese, un gesto che avrà probabilmente un grave impatto sui rifugiati e sui richiedenti asilo.
"I partner internazionali della Libia non possono ignorare l'agghiacciante situazione dei diritti umani in nome dei loro interessi nazionali" - ha sottolineato Hassiba Hadj Sahraoui. "Come membro della comunità internazionale, la Libia ha la responsabilità di rispettare gli obblighi in materia di diritti umani e occuparsi delle violazioni anziché nasconderle. La contraddizione di un paese che contemporaneamente fa parte del Consiglio Onu dei diritti umani e rifiuta le visite dei suoi esperti indipendenti sui diritti umani, è stridente."
Nell'aprile 2010, Amnesty International ha inviato le sue conclusioni alle autorità libiche dicendosi disponibile a integrarle con eventuali osservazioni da parte loro, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

Il rapporto (in inglese) : La Libia di domani: quale speranza per i diritti umani?

Fonte - Amnesty International (comunicato stampa completo)