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24.06.2010
 
Esposto dell'ASGI alla Commissione europea sui profili di contrasto con il diritto UE della nuova legge regionale del F.v.g. sulla famiglia e il sostegno alla genitorialità
 



Legge regionale F.v.g. n. 7/2010 dd. 24 maggio 2010 (829.82 KB)

Esposto dell'ASGI alla Commissione europea sui profili di contrasto con il diritto UE della l.r. Fvg n. 7/2010 (145.75 KB)

Testo della segnalazione dell'ASGI F.v.g. indirizzata all'UNAR sulla l.r. Fvg n. 7/2010 (139.58 KB)
 


La legge regionale del Friuli-Venezia Giulia  24 maggio 2010, n. 7"Modifiche alle leggi regionali 20/2005 (Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia) e 11/2006 (Interventi regionali a sostegno della famiglia e della genitorialità), disciplina della funzione di garante dell'infanzia e dell'adolescenza, integrazione e modifica alla legge regionale 15/1984 (Contributi per agevolare il funzionamento delle scuole materne non statali) e altre disposizioni in materia di politiche sociali e per l'accesso a interventi agevolativi", approvata dal Consiglio regionale lo scorso 7 maggio (DDL n. 90 in Bollettino Ufficiale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, 1° Supplemento ordinario n. 11 dd. 28 maggio 2010 al Bollettino Ufficiale n. 21 dd. 26 maggio 2010), ha fra l'altro introdotto significative modifiche al capo III della legge regionale n. 11/2006 riguardante gli interventi finanziari a favore delle famiglie e della genitorialità.

Dette modifiche hanno innanzitutto previsto l'introduzione di  nuovi interventi sociali sperimentali regionali volti ad offrire soluzioni abitative a favore delle nuove famiglie mediante la messa a disposizione di unità abitative in affitto ovvero mediante l'erogazione di prestazioni sociali volte ad anticipare i canoni di affitto o sostenere il pagamento dei canoni di locazione, secondo modalità che saranno stabilite con apposito regolamento (art. 35 l.r. FVG n. 7/2010 che introduce l'art. 8 ter l.r. n. 11/2006). Ugualmente, viene prevista l'introduzione di una nuova prestazione sociale  consistente in appositi "voucher per l'accesso  a servizi e prestazioni destinate alle famiglie, da assegnare  nell'ambito delle politiche regionali per il lavoro", a sostegno del "reinserimento lavorativo dei genitori, a seguito di periodi destinati a impegni di cura e educazione dei figli" (art. 37 l.r. FVG n. 7/2010 che sostituisce l'art. 11 della legge regionale n. 11/2006).

La nuova normativa inoltre introduce un criterio generale  di priorità a favore dei nuclei familiari in cui almeno uno dei genitori sia residente in Italia da almeno otto anni, di cui uno in regione, per l'accesso ai  nuovi interventi e benefici sociali sopracitati così come  ad alcuni tra  quelli già previsti  dal capo III della legge regionale n. 11/2006, come le prestazioni sociali di sostegno economico alle gestanti (art. 8 l.r. n. 11/2006), quelle a sostegno della funzione educativa (art. 9 l.r. n. 11/2006), gli interventi volti ad incentivare il reinserimento lavorativo dei genitori con impegni di assistenza nei confronti di figli con disabilità o di figli minori in età non scolare (art. 11), i prestiti sull'onore a tasso agevolato a favore di nuclei familiari in condizioni economiche disagiate (art. 12 l.r. n. 11/2006). Tale criterio di priorità fondato sull'anzianità di residenza viene previsto dall'art. 39 della nuova legge che introduce l'art. 12 bis nella legge regionale n.11/2006.

Le modalità per l'applicazione di questo criterio di priorità fondato sull'anzianità di residenza saranno definite con "deliberazione della Giunta regionale , in relazione alle risorse disponibili sui singoli interventi e alla loro natura".

Le nuove disposizioni fanno comunque salvi i requisiti di anzianità di residenza già previsti ai fini dell'accesso al beneficio sociale per il sostegno alle nascite o assegno regionale di natalità di cui all'art. 8 bis della l.r. n. 11/2006, introdotto dalla l.r. fvg n. 17/2008, art. 10. Tale norma ha stabilito come condizione per l'accesso al beneficio l'anzianità di residenza in Italia almeno decennale cumulata all'anzianità di residenza almeno quinquennale nel territorio della Regione FVG di almeno uno dei genitori, con le  sole deroghe previste  per coloro che prestano servizio in regione presso le Forze armate e le Forze di polizia ovvero i corregionali e loro discendenti che rientrano dall'estero (ri)stabilendo la residenza in regione, per lo più discendenti diretti di persone originari del Friuli emigrate  in paesi sudamericani tra la fine dell''800 e l'inizio del ‘900.

Ugualmente la nuova normativa non muta il criterio di anzianità di residenza già previsto ai fini dell'accesso al beneficio sociale denominato "Carta famiglia", di cui all'art. 10 della l.r.. n. 11/2006, così come modificato dall'art. 11 c. 13 della l.r. f.v.g. n. 12/2009,  consistente nella riduzione di costi e tariffe o nell'erogazione diretta di benefici economici per la fornitura di beni e servizi significativi nella vita familiare. Tale requisito di anzianità di residenza rimane fissato alla soglia minima di otto anni di residenza in Italia di cui uno nel territorio della regione FVG, con le deroghe già richiamate in precedenza per gli appartenenti alle Forze armate e di polizia e per i corregionali rimpatriati e loro discendenti diretti.


L'ASGI sez. reg. FVG ha inviato un memorandum all'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali) evidenziando i profili di incostituzionalità e di violazione del diritto comunitario ed  internazionale della nuova normativa, e chiedendo all'UNAR di intervenire presso il Governo affinchè impugni la normativa regionale dinanzi alla Corte costituzionale ai sensi di quanto previsto dall'art. 127 della Costituzione.
L'ASGI sez. reg. del FVG ha inoltre inviato un esposto alla Commissione europea denunciando i profili di contrasto della normativa regionale del FVG con il diritto dell'Unione europea e con i  principi di libertà di circolazione e di non discriminazione su basi di nazionalità e chiedendo alla Commissione di avviare una procedura di infrazione nei confronti della Repubblica Italiana dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.