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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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10.02.2010

Proroga dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro e regolarizzazioni caso per caso

 
Le proposte del Sole 24 ore per uscire dalle emergenze dell'immigrazione e le adesioni del prefetto Morcone.
 
 
Il Sole 24 Ore dell'8 febbraio 2010 indica alcune soluzioni possibili, capaci di diminuire le dimensioni delle problematiche connesse all'immigrazione extracomunitaria e forse anche di limitare la tensione sociale. La prima ipotesi è di aumentare da 6 mesi a un anno il periodo di validità del permesso in caso di disoccupazione per evitare di aumentare il numero degli irregolari. La seconda è di bloccare il decoso del periodo di validità del permesso di soggiorno in caso di spontaneo temporaneo ritorno in patria da parte dello straniero, in modo da dargli la possibilità di ritornare eventualmente in Italia da regolare e da proseguire il suo soggiorno con il permesso sospeso. La terza ipotesi è quella di promuovere l'emersione dal nero non-domestico con lo strumento dello "sponsor" che garantisce un lavoro e un permesso di soggiorno e al tempo stesso garantisce la copertura delle spese di ritorno in patria. Vi è anche la psoposta di una regolarizzazione caso per caso.

Più tempo per cercare lavoro e regolarizzazioni “caso per caso” trovano d’accordo il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell’Interno.
Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato in caso di perdita del posto di lavoro consente l'iscrizione ai centri per l'impiego per una durata di almeno sei mesi e qualora la cessazione del rapporto di lavoro avvenga allorché il permesso è in scadenza consente il rilascio di un permesso per attesa occupazione che dura soltanto sei mesi, che sono pochi per trovare un nuovo lavoro, specialmente in un momento di crisi economica, sicché anche immigrati con una lunga storia di regolarità alle spalle, una volta perso il posto possono entrare in una situazione di irregolarità. Morcone condivide la proposta di raddoppiare d sei mesi a un anno la validità del permesso per attesa occupazione. Una “misura utile”, dice, “in un momento di incertezza dovuta ai licenziamenti e alle ristrutturazioni aziendali, che ridurrebbe lo stato di disagio rassicurando soprattutto gli stranieri che vivono in Italia con la famiglia”.
Fattibile, secondo il capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione, anche una regolarizzazione caso per caso, quella che il Sole chiama una “sanatoria con il contagocce”. Si tratterebbe di un procedimento amministrativo a richiesta del datore di lavoro (o anche solo del lavoratore immigrato) , proposta al prefetto e perfezionata con il rilascio dei documenti da parte della Questura. Essendo a livello locale, sottolinea Morcone, questa procedura sarebbe compatibile con il Patto Europeo di Parigi del 2008 che ha invece vietato regolarizzazioni di massa nella Ue a 27.
 
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