ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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10.02.2010

Situazione e prospettive dei centri per migranti e dello SPRAR

 
L'intervento del Ministero dell'Interno alla presentazione alla Camera del rapporto di Medici senza frontiere sui centri per migranti.
 
 
Cie (Centri di identificazione ed espulsione) e i Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) non si trovano in uno stato di sovraffollamento. Dei 1.694 posti disponibili nei Cie, gli ospiti al momento sono circa 1.200 mentre nei Cara i posti sono 6.500 e ora ben 3000 sono disponibili. E' il quadro tracciato da Angelo Malandrino, vice capo del Dipartimento per le libertà e l'immigrazione del ministero dell'Interno, intervenuto alla presentazione alla Camera del rapporto di Medici senza frontiere sui centri per migranti.
Malandrino ha confermato che l'obiettivo del Viminale è nel futuro di avere un Cie in ogni regione ma che al momento le richieste sono diminuite rispetto al sovraffollamento registrato nel novembre del 2008 quando in 4-5 mesi arrivarono 7 mila persone. "La situazione adesso è migliorata - ha detto - molta acqua è passata sotto i ponti. Va diminuendo anche la presenza di ex detenuti nei Cie dopo che su sollecitazione della Commissione De Mistura, una direttiva dei ministeri dell'Interno e della Giustizia ha stabilito che le identificazioni degli stranieri vanno fatte in carcere".
Sulla qualità della vita nei Cie, Malandrino ammette che per forza di cose si tratta di "strutture di trattenimento forzoso. Lo stato d'animo delle persone è molto negativo, aspettano solo di essere rimpatriate e fanno di tutto per evitare questo momento. Di fronte a questa umanità dolente, gli operatori devono avere un atteggiamento molto disponibile. Il sistema è questo e non mi permetto di fare osservazioni. Del resto, i Cie sono presenti in tutti i paesi europei". Malandrino ha annunciato che il limite massimo di permanenza nel Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) passerà da 6 mesi a 9 mesi.
Sui rilievi di Msf relativi al fatto che non esistono protocolli sanitari comuni e che spesso manca il contributo della Asl, Malandrino ha smentito: "Non è vero che ogni gestore ha le mani libere. Esistono delle linee guida a cui ogni gestore deve attenersi e sui servizi sanitari esistono convenzioni con le Asl. Finora non tutti i Cie hanno sottoscritto queste convenzioni, lo imporremo a tutti". Il Viminale sta anche valutando l'ipotesi di allargare a livello nazionale la convenzione con l'Ospedale S. Gallicano di Roma, ora limitato alle regioni meridionali. Altra smentita del rapporto di Msf da parte di Malandrino riguarda il rilievo secondo il quale i Centri per migranti hanno come unica supervisione solo la Prefettura. "Smentisco - ha detto - che i centri siano sistemi invalicabili. Abbiamo continue visite, non solo da ong, come l'Oim, l'Unhcr, Save the children, ma anche da parlamentari, non c'é più la chiusura di qualche anno fa". Inoltre, il prefetto ha fornito la permanenza media nei Cie: da 20 a 35 giorni, fanno eccezione Bari (120-150 giorni) e Gorizia (90-120).
Il prefetto ha anche preannunciato che entro l'anno saranno chiusi i Cie di Trapani e di Lamezia Terme, ma che si sta pensando di reperire altri locali.
 
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