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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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13.12.2009

Rifoma della legge sull'acquisto della cittadinanza: nuove restrizioni nel testo base proposto dalla maggioranza

 
La proposta di legge del Partito della Libertą alla commissione affari costituzionali della Camera: mantenuto il requisito della residenza decennale per la naturalizzazione e ulteriori restrizioni anche per l'acquisto della cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione
 
Il testo unificato della proposta di legge del PdL in materia di riforma della legge sull'acquisto della cittadinanza italiana (25.76 KB)
 

Nella seduta dell'11 dicembre della commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati,  la relatrice on. Bertolini (PdL) ha presentato la proposta di testo base che è poi stato adottato dalla maggioranza con il voto contrario del PD.

Il giorno 15 dicembre  verranno presentati gli emendamenti e le votazioni sugli emendamenti saranno fatte nella giornata di mercoledì 16 dicembre  anche in notturna. Questo per rispettare il calendario che vede ancora programmata la discussione generale per il 21 dicembre  in Aula alla Camera dei deputati.

Il testo della proposta del Partito della Libertà non modifica il requisito di residenza decennale attualmente richiesto per la procedura di naturalizzazione, ma anzi introduce l'ulteriore restrizione dell'obbligo di possesso del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti e della frequenza di un corso della durata di un anno, finalizzato all'approfondimento della conoscenza della storia e della cultura italiana ed europea, dell'educazione civica e dei principi della Costituzione italiana, propedeutico alla verifica del percorso di cittadinanza. Ulteriormente, nella proposta del PdL non vengono previste facilitazioni all'acquisto della cittadinanza italiana da parte delle seconde generazioni di immigrati nati in Italia o che vi sono giunti e vi hanno vissuto durante la minore età. Viene mantenuto il requisito attualmente esistente della residenza legale dalla nascita fino al compimento della maggiore età, con l'ulteriore restrizione della necessità  dell'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione.



 
E' una provocazione, un arretramento sul piano dei diritti civili'. Cosi' il vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Roberto Zaccaria, ha commentato il contenuto del testo unico sulla cittadinanza proposto dalla relatrice Bertolini e adottato, con il voto contrario del Pd, dalla prima commissione di Montecitorio.
'Confrontando questa proposta - prosegue Zaccaria - con quella degli altri paesi europei emerge con chiarezza che la nostra legislazione sulla cittadinanza diverra' la peggiore. Il testo Bertolini e' un arretramento anche rispetto alla normativa vigente, e' un giro di vite che dimostra l'impossibilita' di arrivare ad una proposta condivisa. Sul piano politico e' la dimostrazione che la maggioranza e' ormai piegata sulle posizioni xenofobe della Lega'. (ANSA - 11 DICEMBRE).
In effetti, se tale proposta trovasse l'approvazione del Parlamento, si confermerebbe l'anomalia della legislazione italiana rispetto al contesto europeo, anche tenendo presente che la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla cittadinanza del 1997 prevede che ogni Stato parte faciliti nel suo diritto interno l'acquisto della cittadinanza per le "persone che risiedono nel suo territorio legalmente ad abitualmente per un periodo iniziato prima dell'età di diciotto anni, periodo determinato dal diritto interno dello Stato parte interessato". La mancanza di una normativa che faciliti l'acquisto della cittadinanza italiana per le seconde generazioni di immigrati ha impedito sinora la ratifica da parte italiana di detta Convenzione europea.

 
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