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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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04.11.2009

Brescia: Il Comune si adegua alle decisioni della magistratura e pagherą il bonus bebč a tutti, italiani e stranieri.

 
Tuttavia il Comune non rinuncia alla battaglia legale e intende ricorrere in Cassazione dopo le cinque decisioni dei giudici di Brescia che hanno ritenuto i provvedimenti sul bonus bebč discriminatori e ritorsivi. Le dichiarazioni di ASGI e CGIL.
 
 

Il Comune di Brescia finalmente si adegua alla decisioni della magistratura e pagherà il bonus bebè a tutti: cittadini italiani e stranieri.


Il comune di Brescia pagherà il bonus bebé a tutti i neo genitori che l'hanno richiesto, siano essi italiani o immigrati; si tratta di 1067 famiglie, di cui 675 italiane e 392 composte da genitori stranieri che riceveranno quindi 1000 euro di sostegno (leggi qui).
"Non poteva fare altrimenti", ha valutato nel corso di una conferenza stampa Damiano Galletti, della segreteria della Camera del Lavoro di Brescia, "perché ci sono cinque sentenze (ecco l'articolo), derivanti dalla vertenza legale da noi aperta con il sostegno di legali dell'Asgi (Associazioni Studi Giuridici sull'Immigrazione), che hanno confermato il carattere discriminatorio del provvedimento che voleva concedere il bonus solo ai genitori italiani".
La Cgil è quindi soddisfatta, "ma resta un elemento di forte criticità", ha proseguito Galletti, " cioè la decisione del comune di riservarsi di chiedere la restituzione dei mille euro del bonus qualora ci fosse un ribaltamento legale". L'amministrazione infatti intende proseguire la battaglia fino al Consiglio di Stato, nonostante i cinque pronunciamenti negativi fin qui ottenuti dai magistrati.
"Una scelta poco sensata", ha commentato l'avvocato Alberto Guariso, che ha seguito la vicenda, "dato che lo stato attuale della questione si articola in due filoni": il primo è quello contro la delibera comunale del 21 novembre, che voleva escludere dal bonus i figli di immigrati e che ha visto esaurirsi tutti i gradi di giudizio con il pronunciamento contro il comune.
Questo è quindi il filone concluso, mentre resta aperto quello riferito alla delibera che l'amministrazione ha fatto per ritirare il bonus per tutti.
In questo caso Cgil e Asgi si sono opposti adducendo la motivazione giuridica della ritorsione, il giudice ha accolto la loro istanza, e allora il comune ha proposto il regolamento di giurisdizione, cioè ha chiesto alla Cassazione di decidere quale giudice è competente per questa vicenda, se quello amministrativo o se quello civile.
Questa mossa ha sospeso tutto fino al pronunciamento della Cassazione, che però avverrà tra almeno un anno, secondo le previsioni dell'avvocato Guariso. I tempi, sempre secondo il legale, si allungheranno ancora per il nuovo iter giudiziario. Si rischia quindi che solo tra tre o quattro anni ci sia una conclusione definitiva.
"A questo punto" si è chiesto Guariso "che senso ha procedere su questa strada? Non è meglio che il comune si interroghi su quali criteri selettivi l'ente locale debba adottare un quando si tratta di bisogno sociale? ". Insomma l'avvocato ha concluso suggerendo di lasciar perdere "questioni che appassionano noi azzeccagarbugli ma che politicamente e non solo sono un po' ridicole".


(tratto da QuiBrescia)

Tribunale di Brescia, ordinanza del 26 gennaio 2009 n. 335

Tribunale di Brescia, ordinanza del 20 febbraio 2009

Tribunale di Brescia, ordinanza del 27 maggio 2009  

 
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