ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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18.10.2009

Giornata europea contro la tratta degli esseri umani: le preoccupazioni degli operatori

 
Comunicato congiunto dell'ASGI Associazione On the Road, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Comune di Venezia-Assessorato alle Politiche Sociali, Cooperativa Dedalus, Consorzio Nova, Coordinamento Nazionale delle Comunitą d'Accoglienza (CNCA), Gruppo Abele.
 
 

In occasione della III Giornata europea contro la tratta degli esseri umani, che si celebra quest'oggi, l'Associazione On the Road, l'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, il Comune di Venezia - Assessorato alle Politiche Sociali, la Cooperativa Dedalus, il Consorzio Nova, il Coordinamento Nazionale delle Comunità d'Accoglienza (CNCA) e il Gruppo Abele, enti che operano da anni in questo settore, esprimono forte preoccupazione.

Far emergere una realtà in continuo mutamento e consentire l'accesso ai programmi di protezione sociale per le vittime della tratta previsti dall'articolo 18 del Testo unico sull'immigrazione appare, infatti, più difficile che nel recente passato. Mai come oggi si è corso il rischio di veder penalizzate proprio le persone più vulnerabili tra i migranti ovvero le vittime di tratta, in particolare donne e minori sfruttate nella prostituzione ma anche, sempre più, uomini gravemente sfruttati sul lavoro.

Pur non avendo eliminato l'art.18, l'insieme delle norme previste dalla legge sulla sicurezza recentemente entrata in vigore, con l'introduzione del reato di clandestinità, rischia di criminalizzare le persone straniere vittime della tratta sfruttate sul territorio italiano, impedendo loro l'accesso ai programmi di protezione e inclusione.


Una specifica attenzione va riservata al lavoro forzato. Sono numerose, infatti, le aree del Paese in cui si stenta ancora a riconoscere il diritto di accesso alle opportunità offerte dalla legge per le persone vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento lavorativo.

Proprio la crescente precarietà nel mondo del lavoro e la ricattabilità in cui si trovano a vivere gli stranieri irregolari - sia rispetto alla condizione contrattuale sia rispetto alla condizione di clandestinità - rende necessario un intervento forte da parte del Governo nel definire linee guida chiare rispetto alle modalità di identificazione delle vittime, soprattutto per la Magistratura e le Forze dell'Ordine.


L'attuale situazione di disomogeneità nell'applicazione e nell'adozione degli strumenti di intervento in favore delle vittime finisce per vanificare una legislazione che particolarmente avanzata: il sistema italiano di tutela dei migranti oggetto di tratta viene preso a modello a livello europeo e internazionale. Tuttavia l'Italia, contrariamente a quanto hanno fatto Paesi in cui il fenomeno è molto meno rilevante e che non possono certo vantare l'articolato insieme di interventi che connota il nostro Paese, non si è ancora dotata di un piano organico di intervento e di un sistema nazionale di tutela delle vittime.

Gli enti sopra citati chiedono, dunque, al Governo che si apra un percorso teso all'adozione di un Piano Nazionale Antitratta e auspicano un rilancio del Numero verde antitratta 800 290 290, unico nel suo genere, e realmente efficace perché dotato di postazioni locali.


Per contatti :
Cristiana Bianucci [@] comunicazione@ontheroadonlus.it [c] 346.2172876

Mariano Bottaccio [@] ufficio.stampa@cnca.it  [c] 329.2928070

 
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