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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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16.09.2009

Cittadinanza italiana anche ai figli della donna che l'ha persa a causa del matrimonio con uno straniero

 
Nuova sentenza della Corte di Cassazione che afferma il diritto al riconoscimento della cittadinanza italiana ai discendenti delle donne, gią cittadine italiane, che hanno perduto lo status civitatis per effetto di matrimonio con cittadino straniero anteriormente al 1 gennaio 1948.
 
 

Nuova sentenza della Corte di Cassazione che afferma il diritto al riconoscimento giudiziale della cittadinanza italiana ai discendenti delle donne, già cittadine italiane, che hanno perduto lo status civitatis per effetto di matrimonio con cittadino straniero anteriormente al 1 gennaio 1948.


La Corte di Cassazione, nel solco del nuovo orientamento giurisprudenziale avviato dalla storica sentenza delle Sezioni Unite della Suprema Corte n. 4466 dd. 25 febbraio 2009, ha stabilito che, per effetto delle sentenze della Corte Costituzionale n. 87 del 1975 e n. 30 del 1983,  deve essere riconosciuto, in sede giudiziale, ed automaticamente il diritto allo "status" di cittadino italiano ai discendenti diretti della donna che l'abbia perduta per essersi coniugata con cittadino straniero anteriormente al 1 gennaio 1948,  anche se nati prima di tale data e  nel vigore della L. 555/1912.

La nuova sentenza della Corte di Cassazione (n. 17548) ribadisce in sostanza quanto già affermato nella citata sentenza delle Sezioni Unite. Pur condividendo il principio dell'incostituzionalità sopravvenuta, secondo il quale la declaratoria d'incostituzionalità delle norme precostituzionali produce effetto soltanto sui rapporti e le situazioni non ancora esaurite alla data del 1° gennaio 1948, non potendo retroagire oltre l'entrata in vigore della Costituzione, la Corte di Cassazione afferma che il diritto di cittadinanza in quanto "status" permanente ed imprescrittibile, salva l'estinzione per effetto di rinuncia da parte del richiedente, è giustiziabile in ogni tempo (anche in caso di pregressa morte dell'ascendente o del genitore dai quali deriva il riconoscimento) per l'effetto perdurante anche dopo l'entrata in vigore della Costituzione dell' illegittima privazione dovuta alla norma discriminatoria dichiarata incostituzionale. 

La sentenza della Cassazione nasce dal ricorso di un fratello e sorella, nati da madre cittadina italiana d'origine e padre cittadino libanese. La madre aveva perso la cittadinanza italiana per aver sposato il cittadino libanese prima del 1948.

In pratica, per effetto dell'orientamento della  Suprema Corte,  tutti i discendenti in linea retta delle cittadine italiane che dal 1912 sono emigrate e si sono sposate con stranieri prima del  1948, perdendo la cittadinanza italiana prima dell'entrata in vigore della Costituzione italiana, possono richiedere ora giudizialmente il riconoscimento della cittadinanza italiana.


Corte di Cassazione, Sez. prima, sentenza 13 maggio - 28 luglio 2009, n. 17548.

 Sentenza n. 4466 del 25/02/2009 Cassazione Sezioni Unite Civili, Presidente V. Carbone, Relatore F. Forte 


Si ringrazia Francesco Di Pietro per la segnalazione.

 
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