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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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24.06.2009

Riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che l'hanno persa in conseguenza delle leggi razziali

 
Circolare del Ministero dell'Interno dd. 15 giugno 2009 sul riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che ne erano stati privati a causa delle leggi razziali e ai loro discendenti
 
 
Una circolare del dipartimento delle libertà civili e l'immigrazione chiarisce che i nostri ex connazionali non hanno mai perso la cittadinanza italiana trasmettendola ai loro discendenti .
Negli anni della persecuzione razziale in Italia, alcuni cittadini di origine ebraica divenuti italiani con provvedimenti di concessione, furono privati di cittadinanza perdendo il nostro '"status civitatis' e dovettero lasciare il territorio nazionale emigrando all'estero. Nonostante nel 1944 tali leggi furono abrogate, costoro nel frattempo, per evitare condizioni di apolidia, avevano acquistato la cittadinanza del Paese di emigrazione. 
È stato di recente sollevato il problema del riconoscimento della cittadinanza a questi ex connazionali e una circolare del ministero dell'Interno del 15 giugno 2009 chiarisce che, poiché non si trattò di una scelta volontaria in quanto determinata dalle tragiche vicende storiche, quegli ex italiani, salvo espressa rinuncia, non hanno mai perso la cittadinanza italiana, trasmettendola dunque ai loro discendenti.

Circolare del Ministero dell'Interno del 15 giugno 2009, n. 328
Riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro i quali ne erano stati privati per effetto delle leggi razziali
 
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