Si tratta di attacchi che rivelano la completa non conoscenza o sottovalutazione del dramma individuale e collettivo che vive ogni asilante, della situazione catastrofica di conflitto e di violazione dei diritti umani elementari che sta devastando i paesi da cui proviene la maggioranza dei richiedenti asilo.
Tali critiche nascondono, in verità, la consapevolezza che le azioni di respingimento verso la Libia, poste in
essere nei giorni scorsi, verso centinaia di potenziali richiedenti asilo, donne in stato di gravidanza e minori sono avvenute in completa violazione del diritto d'asilo nel territorio della Repubblica espressamente garantito allo straniero dalla Costituzione italiana, dalle altre norme nazionali e dalle norme comunitarie ed internazionali.
L'ASGI ritiene gravissimo che un governo europeo si ponga in forte contrasto con la più alta istituzione internazionale dell'ONU sui rifugiati, perché ciò rappresenta un chiaro segnale della sempre più grave deriva in cui sta scivolando l'Italia nella negazione dei diritti fondamentali della persona.
L'ASGI esprime altresì la propria contrarietà alla proposta, avanzata da alcuni esponenti politici di fare esaminare in territorio libico o addirittura a bordo delle navi le domande di asilo di persone in fuga verso l'Italia e l'Europa. L'ASGI ricorda che la Costituzione italiana garantisce l'asilo territoriale e non quello extraterritoriale, sicché la presentazione delle domande di asilo all'estero non è prevista dalla nostra normativa e una simile futura ipotesi dovrebbe comunque essere sempre residuale ed aggiuntiva e mai sostitutiva al diritto di accesso immediato del richiedente asilo al territorio italiano.
L'ASGI infine sottolinea nuovamente le condizioni di gravi e ripetute violazioni dei diritti umani in Libia, paese non ha neppure ratificato la Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato.
17 maggio 2009
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