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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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05.03.2014

Risoluzione legislativa del Parlamento Europeo sulla condizione di ingresso e di soggiorno per studenti e ricercatori stranieri

 
L'Unione Europea intende offrire migliori condizioni di vita e di lavoro in modo da incoraggiare la competitivitą degli Stati membri nel lungo periodo
 
 

Il 25 febbraio 2014, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione legislativa relativa alle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di ricerca, studio, scambio di alunni, tirocinio retribuito e non retribuito, volontariato e collocamento alla pari.

Il testo della Risoluzione

La relatrice Cecilia Wikström ha affermato che  "ci sono altri paesi nel mondo che attualmente stanno svolgendo un lavoro migliore rispetto al nostro per attrarre lavoratori competenti e qualificati. Ci sono spesso procedure burocratiche complicate (...) servono regole più chiare e semplici per rendere l'Europa più attraente. Una quantità maggiore di studenti stranieri e di scambi internazionali stimolerebbe la crescita economica, promuoverebbe l'innovazione, creerebbe più posti di lavoro nel lungo periodo e renderebbe più competitivi i nostri Stati membri".

Secondo il testo votato dal Parlamento, i cittadini di paesi terzi, dopo aver ultimato la ricerca o gli studi, dovrebbero avere il diritto di rimanere nello Stato membro dove hanno studiato per un periodo di 18 mesi, per cercare lavoro o impostare una società.  

Gli Stati membri dovrebbero avere un termine di 30 giorni per accettare o rifiutare le domande e per decidere in merito a un eventuale ricorso presentato in seguito a un rifiuto.

Gli Statii potrebbero imporre il pagamento di tasse per il trattamento delle domande, tuttavia, il livello di tali tasse non dovrebbe essere così eccessivo da ostacolare gli obiettivi della direttiva.

In base alla precedente proposta della Commissione, i ricercatori, gli studenti e i tirocinanti avrebbero il diritto di trasferirsi in altri paesi dell'Unione europea e svolgere le loro attività fino a un massimo di sei mesi. I deputati propongono di estendere tale diritto anche ai volontari.

Il Parlamento europeo ha votato il progetto di legge in prima lettura al fine di consolidare il lavoro svolto finora e consegnarlo al prossimo Parlamento.

Fonte: Parlamento Europeo

 

 
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