ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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03.09.2013

Il permesso di soggiorno alle vittime straniere di violenza domestica :uno strumento inadeguato ed inefficace

 
 
Partendo dalla premessa, secondo cui le nuove disposizioni contro la violenza domestica, introdotte dal DL 93/2013 (Decreto Legge 14 agosto 2013, n. 93, Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province, pubblicato su GU 16.8.2013 n.191) appaiono complessivamente inidonee a realizzare gli obbiettivi indicati dall’esecutivo, in quanto prescindono dalla consapevolezza della necessità di una riforma organica sulla questione e costituiscono una risposta demagogica, Barbara Spinelli e Nazzarena Zorzella analizzano in particolare la nuova previsione di rilascio del permesso di soggiorno umanitario per lo“straniero” vittima di violenza domestica.

Il nuovo art. 18-bis del TU d.lgs. 286/98, introdotto dall'art. 4 del DL 93/2013, non è infatti uno strumento utile nè efficace, oltre a discriminare irragionevolmente le vittime straniere di violenza domestica, pretendendo che esse, per ottenere il permesso di soggiorno umanitario, versino in un "concreto ed attuale rischio per l'incolumità", così escludendo le forme, pur gravi e diffuse, di maltrattamenti e violenze "non fisiche".



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