ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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10.07.2013

Cecina (LI) - Meeting Internazionale Antirazzista - XIX edizione

 
 
La presentazione

La crisi dell'Europa è sotto i nostri occhi, così come la scarsa inadeguatezza delle Istituzioni Europee a fronteggiarla. E siamo convinti che le politiche finanziarie e di bilancio adottate, sotto il segno dell'austerità, abbiano impoverito gran parte della popolazione e limitato la democrazia, e alimentano uno spirito antieuropeo. L'Arci, a oltre dieci anni dal Social Forum Europeo di Firenze, torna a rivendicare la necessità di una svolta verso un’Europa dei cittadini e delle cittadine.
In questo contesto è emblematica la condizione della popolazione migrante, che, pensiamo, sia stata l'obiettivo nell'ultimo ventennio di una serie di politiche che, nate con lo scopo di regolare lo spazio di libera circolazione, hanno generato in molti casi chiusure ingiustificate e alimentato paure. La condizione di queste persone è caratterizzata da uno status di cittadinanza diseguale, e il quadro legislativo dei paesi europei, fortemente disomogeneo sull’immigrazione, è sostanzialmente basato su un approccio proibizionista di difesa fisica e identitaria di frontiere nazionali. Questa condizione si riversa anche sulle seconde generazioni (bambini e minori) e rischia di compromettere l'obiettivo dell’uguaglianza futura. Ciò è anche il frutto di una strumentalizzazione politica del tema immigrazione da parte di alcuni partiti e movimenti politici in diversi paesi europei, che hanno utilizzato e, in molti casi, continuano a utilizzare soprattutto in questa fase di crisi razzismo e xenofobia per raccogliere consensi fra la popolazione più confusa e disagiata. Si tratta di scelte assolutamente sbagliate e fallimentari. 
In Europa ci sono 32 milioni di immigrati, a cui vanno aggiunte circa 5 milioni di persone senza documenti: quasi un decimo dell'intera popolazione. Circa un terzo sono cittadini europei che migrano in altri paesi dell'Europa, gli altri (2/3) provengono da Paesi che non fanno parte dell'UE. 
Tali 'numeri' non sono un fenomeno nuovo o di passaggio. Parlano di una componente storica, strutturale e tendente ad alimentarsi con i flussi dei prossimi decenni di mobilità fisiologica e patologica delle popolazioni dei paesi e continenti in espansione demografica a paesi e continenti in declino demografico. Contribuiscono a rendere l'Europa un grande spazio plurale ed interculturale. Ne segnano la sua fisionomia.
Per questo affermiamo che L'Europa non sarebbe tale senza di loro e che quindi anche loro sono l'Europa.
Il fenomeno migratorio è quindi un fenomeno globale, che non può essere governato con la contrapposizione fra paesi d'immigrazione e paesi di emigrazione, con norme nazionalistiche di difesa delle frontiere, bensì con norme e politiche globali.
In questo contesto, a un anno dalla scadenza delle prossime elezioni europee, e dopo la mobilitazione per la campagna sui diritti di cittadinanza 'L'Italia sono anch'io', vuole svolgersi la XIX edizione del Meeting Internazionale Antirazzista. Rivendicare i diritti dei migranti, per rivendicare i diritti di tutti i cittadini europei.
Per questo, la 19esima edizione del MIA sarà una delle tappe del viaggio di una nuova coalizione di organizzazioni, sindacati, associazioni e reti ssociali europee, riunitasi attorno a 'L’Europa sono anch’io', una campagna politico-culturale rivolta da una parte ai giovani, al mondo del lavoro ed all'insieme dei cittadini europei, dall'altra ai partiti e alle istituzioni europee per rivendicare un diverso quadro legislativo su tre obbiettivi principali: ratifica della Convenzione Onu del ‘90 ‘sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie’, ancora non ratificata da nessun paese europeo; omogeneizzazione da parte dell'Europa di norme che riconoscano il diritto di voto agli immigrati alle elezioni amministrative e per il Parlamento europeo; omogeneizzazione di norme che riconoscano la cittadinanza europea agli immigrati stabilmente residenti ed ai loro figli nati in Europa o trasferitivisi in tenera età e frequentanti la scuola.L'Europa e il suo progetto o sono fondati sui diritti o non possono essere.

Il programma del Meeting