ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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13.06.2013

Fermare subito l'uso della forza contro i manifestanti in Turchia

 
L'Europa non sia uno spettatore muto, Intollerabile la violazione ripetuta di principi fondamentali dello stato di diritto .
 
L'ASGI esprime ferma condanna contro l'uso indiscriminato delle violenze messa in atto dalla polizia turca su mandato del Governo in carica guidato dal premier Erdogan, violenze che mirano con evidenza a fare tacere le legittime manifestazioni democratiche in atto in tutto il Paese. 

In particolare l'ASGI esprime sconcerto per la brutale operazione che ha condotto all'arresto di decine di avvocati e giudici, evidentemente “rei” di compiere il proprio lavoro di difesa in condizioni di libertà e sicurezza, come dovrebbe avvenire in uno stato di diritto. 

Analogo sconcerto provocano le parole irresponsabili e bellicose pronunciate dal premier turco contro la libertà di informazione e in particolare contro la comunicazione collegata ai social network .
ASGI ricorda che proprio grazie alle informazioni derivanti da questi strumenti di comunicazione che l'opinione pubblica internazionale ha potuto conoscere la reale gravità delle violenze messe in atto dalla polizia verso manifestanti inermi e verso chiunque contesti l'attuale governo. E' in atto da molto tempo in Turchia una sostanziale censura dei mezzi di informazione tradizionali, prova ne è l' altissimo numero di giornalisti minacciati e incarcerati .

Il Governo turco in carica è senza dubbio responsabile della violazione ripetuta di principi fondamentali dello stato di diritto e ciò è tanto più intollerabile da parte di uno Stato che è membro del Consiglio d'Europa.

L'ASGI chiede al Governo italiano e alle istituzioni europee di assumere le opportune iniziative affinché venga garantito il rispetto dei diritti umani, civili e politici dei manifestanti, degli attivisti dei diritti umani e degli avvocati, previsti in attuazione di accordi e convenzioni internazionali ratificati ad oggi dalla Turchia con l'istituzione di una commissione indipendente di inchiesta su quanto finora avvenuto.

In particolare alle istituzioni dell'Unione Europea ASGI chiede di valutare con la massima urgenza, nel caso non vi sia nelle prossime ore da parte del Governo turco l'immediata cessazione delle violenze verso i manifestanti e il ripristino delle garanzie democratiche, l'adozione di misure adeguate alla gravità della situazione in atto.

Firma l'appello "Turchia: stop all'uso eccessivo della forza contro i manifestanti!" lanciato da Amnesty International