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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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17.05.2013

Il Comune di Roma riprende le prassi illegittime di accertamento dell'etą dei minori di origine bengalese

 
 
Il Comune di Roma, dopo una pausa di alcune settimane, ha ricominciato ad ordinare l'allontanamento dalle case famiglia di interi gruppi di minori di origine bengalese.

Questa volta, l'azione del Comune si poggia su un decreto del Giudice tutelare di Roma, che espressamente si rivolge ai minori di origine bengalese e stabilisce che dovranno considerarsi maggiorenni tutti i ragazzi che si rifiutano di sottoporsi a una seconda visita di accertamento dell'età. Precisa, il Giudice Tutelare, che nulla importa se questi stessi ragazzi siano già stati sottoposti in precedenza a una visita medica da parte di una struttura pubblica che ne ha accertato la minore età. E non importa neppure, aggiunge, che i minori abbiano un passaporto rilasciato dall'ambasciata bengalese in Italia che ne attesti la minore età. In altri termini, secondo il giudice tutelare di Roma il fatto di non volersi sottoporre a una seconda visita è da considerarsi prova assoluta della maggiore età, più importante di pregressi accertamenti o perfino di documenti internazionalmente riconosciuti provenienti da un paese estero. 
Così sono finiti dentro il Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria dei minori di origine bengalesi solo per non essersi voluti sottoporre a un ulteriore esame medico presso l'Ospedale Militare. Alcuni di loro sono inoltre stati denunciati per gravi reati quali la truffa aggravata ai danni dello Stato. 
Si tratta di un decreto che Asgi considera illegittimo in quanto contrario ai principi fondanti l'ordinamento giuridico italiano e internazionale. Principi quali la presunzione della minore età innanzi a un ragionevole dubbio e l'ineliminabile riconoscimento della validità dei passaporti rilasciati dalle autorità consolari in Italia.
Per comprendere la paura dei ragazzi a sottoporsi a nuovi accertamenti, basti pensare alla storia di S. che più di un mese fa era stato sottoposto alla nuova visita presso l'Ospedale Militare. Era risultato maggiorenne e quindi condotto a Ponte Galeria. Qui la Polizia aveva subito notato il suo aspetto quasi infantile e su sua iniziativa lo aveva sottoposto a un terzo esame, tramite raggi x. Ebbene, da questo era risultata chiara la sua minore età. Dopo una notte nel CIE, S. è riaccompagnato nella casa di accoglienza, ma, all'improvviso, un paio di giorni fa viene nuovamente prelevato dalla Polizia e ricondotto nuovamente a Ponte Galeria sulla base del decreto del Giudice tutelare di Roma. 

L'Asgi chiede ancora una volta al Comune di Roma di interrompere immediatamente questo attacco nei confronti dei minori di origine bengalese e si rivolge anche al Giudice tutelare di Roma affinché abbandoni questo incondivisibile approccio indiscriminato per fare ritorno a una corretta applicazione dei principi giuridici su cui si fonda la nostra democrazia e la tutela dei diritti fondamentali dei minori.

Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione