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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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12.03.2013

Trieste - Premio internazionale "Marisa Giorgetti" dedicato al tema delle migrazioni e del dialogo interculturale

 
 
Partirà  il 12 marzo 2013 al Teatro Miela di Trieste la prima edizione del Premio Internazionale Marisa Giorgetti, istituito dal Consorzio Italiano di Solidarietà di Trieste, con il patrocinio e il contributo della Provincia di Trieste e il patrocinio dei Comuni di Trieste, Sgonico/Zgnonik e Duino Aurisina/Devin Nabrezina ed il supporto di diversi enti ed associazioni, tra cui l'ASGI.

Il premio  intende dare visibilità a persone che, in Europa o in altre altre del mondo, sono rimaste poco note, o persino sconosciute, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nello specifico tema delle migrazioni e della cultura del dialogo, oppure abbiano operato per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolare attenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determinano nelle società.

Il Premio è suddiviso in due sezioni distinte ma strettamente interconnesse:

Sezione 1

Premio annuale assegnato ad un autore o autori vari per la scrittura di un romanzo, racconto, poesia, reportage, inchiesta o altra forma letteraria edita in Italia che, con pregio letterario e profondità di analisi, abbia affrontato tematiche legate alle migrazioni e alla convivenza/incontro tra lingue, culture e tradizioni differenti, ovvero che abbia promosso una cultura del dialogo e dell’accoglienza delle diversità.

Sezione 2

Premio annuale assegnato ad una persona singola o a un gruppo di persone, ovvero ad un'associazione o un ente che si sia distinta nella realizzazione di iniziative o programmi che, sul piano sociale, culturale o politico abbiano concretamente operato per la difesa dei diritti umani fondamentali di singoli, gruppi e comunità, con particolare attenzione ai diritti delle persone più deboli e delle vittime di violenza, migrazioni forzate, persecuzioni e grave sfruttamento ovvero abbiano contribuito a consolidare processi di pace e di convivenza, ovvero a modificare atteggiamenti culturali o politiche pubbliche discriminatorie e lesive della dignità umana.

La Giuria del premio merita una particolare attenzione per il suo profilo:

I componenti la Giuria per la sezione 1 sono:

Sergia Adamo, docente presso l'Università di Trieste

Anna Maria Antonelli, giornalista RAI

Goffredo Fofi, critico letterario

Fabio Geda, scrittore

Michele Gangale, insegnante

Luca Leone, saggista

Mihai Mircea Butcovan, scrittore

Sabrina Morena, regista teatrale

Riccardo Noury, responsabile della comunicazione per Amnesty International, sezione Italia

Melita Richter, docente presso l'Università di Trieste

Pino Roveredo, scrittore

Igiaba Scego, scrittrice

Piero Spirito, giornalista de il quotidiano "Il Piccolo"

Marta Verginella, storica, docente presso l'Università di Lubiana

Laila Waida, scrittrice


I componenti la Giuria per la sezione 2 sono:

Paolo Artini,responsabile UNHCR per i paesi dell'Europa Occidentale

Laura Boldrini, già portavoce UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)

don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell'associazione Libera

Nicoletta Dentico, presidente dell'O.I.S.G. e direttrice di Health Innovation in Practice

Tana De Zulueta, giornalista

don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro Ernesto Balducci (UD)

Giusy D'Alconzo, direttrice dipartimento campagne e ricerche di Amnesty International – Sezione italiana

Fabrizio Gatti, giornalista

Maria Silvia Olivieri, avvocato, servizio formazione dello S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)

Isabelle Sanchez, psicologa, coordinatrice I.C.S.

Daniela Schifani-Corfini Luchetta, insegnante, presidente della Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin

Giulio Marcon, già portavoce della campagna nazionale Sbilanciamoci

Livio Pepino, già segretario di Magistratura Democratica, coordinatore delle Edizioni Gruppo Abele

Andrea Segre, regista

Chiara Sasso, saggista, animatrice della Rete Comuni Solidali

Lorenzo Trucco, avvocato, presidente A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)
 

La scelta di porre al centro del Premio la tematica dei diritti umani ed in particolare quella delle migrazioni internazionali è legata alla considerazione che le migrazioni costituiscono il più profondo motore del cambiamento sociale, culturale e politico delle società contemporanee, in Italia come in altri paesi. Cambiamenti che coinvolgono sia le società di immigrazione che quelle di origine. Colpisce invece come usualmente in Italia le questioni migratorie (spesso percepite solo come un problema o un'emergenza) siano relegate ad ambiti di discussione socio-culturale di nicchia.

La produzione letteraria sulle migrazioni (intendendo sia un ambito letterario in senso stretto che l'ambito dei reportage e delle inchieste) è in rapida crescita e coinvolge un numero crescente di autori, di editori e di lettori. Tuttavia, forse diversamente da quanto sta avvenendo con la produzione cinematografica, la produzione letteraria sulle migrazioni, spesso realizzata da autori poco o pochissimo noti, ma di grandi capacità, fatica ad emergere e comunque non trova spazi autorevoli di promozione culturale. E' una carenza che il Premio intende contribuire a colmare con l'istituzione della Sezione 1.

Analogamente al campo letterario c'è una carenza di spazi autorevoli di riconoscimento dell'eccezionale importanza dell'operato di coloro che, spesso in solitudine, contribuiscano alla difesa dei diritti umani fondamentali di singoli, gruppi e comunità, comunque "diversi" ovvero operino per consolidare processi di pace e convivenza ovvero per modificare atteggiamenti sociali e culturali caratterizzati da chiusure identitarie, politiche discriminatore o lesive della dignità umana. A questa carenza di spazi di riconoscimento e valorizzazione intende contribuire la Sezione 2 del Premio.

Il Premio ha caratteristiche uniche in Italia, sia per ciò che riguarda le tematiche che la metodologia e gli obiettivi.

Allo scopo di conseguire le sue finalità di "tirare fuori" e portare alla luce situazioni e percorsi rimasti nell'ombra o non adeguatamente valorizzati, il Premio non opera quale “concorso” bensì l'individuazione delle persone cui assegnare il Premio viene effettuata dai componenti delle due Giurie sulla base dell'esperienza che ogni giurato ha maturato nella sua vita quotidiana e lavorativa, con un meccanismo di selezione interna delle segnalazioni.

Per l'edizione 2013 la Giuria ha scelto di assegnare il premio, per la sezione letteraria allo scrittore israeliano Yishai Sarid con il libro “Il poeta di Gaza”, edizioni e/o 2012 che attraverso una spy story riesce a rappresentare la violenza e l’insostenibilità per entrambe le parti di una vita quotidiana dilaniata dal conflitto tra culture, ma allo stesso tempo, e senza sentimentalismi, arriva ad aprire uno spiraglio disincantato sull’intensità dei rapporti umani come spazio di resistenza e di immaginazione di un futuro diverso.

Menzione speciale della giuria a Carlo Stasolla per il libro inchiesta “Sulla pelle dei rom”, edizioni Alegre 2012, documentatissimo lavoro di ricerca che svela gli inquietanti retroscena del cosiddetto piano nomadi del Comune di Roma.

Per la sezione diritti umani la scelta della Giuria (di cui faceva parte anche Pierluigi) ci coinvolge particolarmente perchè il premio verrà assegnato agli abitanti di Lampedusa e verrà ritirato dal Sindaco dell'isola Giusy Nicolini. Particolarmente bella l'idea di premiare una intera collettività partendo dalla considerazione che il Mediterraneo è un mare di migrazioni e Lampedusa è da sempre luogo di incontro di persone in fuga e di persone aggrappate a un pezzo di terra. Con speranze, paure, affetti, resistenze. E i cittadini di Lampedusa, in un percorso tormentato e contraddittorio (come sempre nella storia) vincendo resistenze e diffidenze, hanno, alla fine, scelto la dimensione nobile: accogliere e dare il primo aiuto, con gesti di riconoscimento, a donne, uomini e bambini alla ricerca di un futuro.

Sia Yishai Sarid, che Carlo Stasolla che Giusy Nicolini sarnno presenti alla serata di premiazione che si terrà al Teatro Miela di Trieste alle ore 20.30. La stessa premiazione non sarà convenzionale ma, attorno alla presenza dei tre premiati, la compagnia teatrale Consorzio Scenico allestirà un accompagnamento teatrale ideato ad hoc.

Il Premio non consiste in un'erogazione di denaro ma nella donazione alle persone cui viene assegnato il Premio, di un'opera d'arte donata da noti artisti contemporanei individuati dalla rivista d'arte Juliet Art Magazine. In questo modo si vuole contribuire a creare un maggior legame tra la produzione pittorica contemporanea (italiana e non) e le tematiche della migrazione e dei diritti umani.

In collaborazione con il Centro Ernesto Balducci di Zugliano (Udine), la serata triestina sarà replicata presso la sala convegni del Centro Balducci il giorno successivo, mercoledì 13 marzo alle ore 20.30.

Saranno  ugualmente presenti lo scrittore Sarid, lo studioso Stasolla e il Sindaco Nicolini e vi altresì sarà l'allestimento da parte della compagnia teatrale "Consorzio Scenico".