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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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20.11.2012

Pubblico impiego: UNAR, inserire norma nel decreto "salva infrazioni" per consentire diritto accesso anche da parte di cittadini di paesi terzi

 
La presa di posizione a seguito di numerose pronunce dell'autoritą giudiziaria.
 
 

"Esclusa una infermiera da un concorso pubblico per collaboratore professionale sanitario indetto dall’Azienda per i Servizi Sanitari di Trieste solo perchè colombiana. Esclusi alcuni candidati dal concorso del Comune di Savona per esperti di comunicazione istituzionale solo perchè cittadini non comunitari. Sono solo alcuni casi che l’Unar ha trattato negli ultimi mesi circa la violazione del principio di parità di trattamento in materia di accesso al pubblico impiego" dichiara Marco De Giorgi, direttore dell'ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il Dipartimento delle Pari ed Opportunità. "Proprio il 12 novembre 2011 il Tribunale di Trieste - continua De Giorgi- ha dato ragione all'UNAR riconoscendo il diritto della cittadina colombiana che lamentava di essere vittima di una ingiusta discriminazione". Le numerose pronunce dei giudici di merito, in linea con l'orientamento europeo, richiedono quindi un intervento normativo ad hoc che rimuova quello che è sentito come un pesante limite discriminatorio per l'accesso al pubblico impiego. " Anche per evitare gli effetti di una nuova procedura di infrazione contro l'Italia in questa materia, abbiamo chiesto al Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri diretto da Moavero di prevedere nel prossimo decreto legge “Salva Infrazioni” di inserire una norma che ci rimetta in linea con le direttive comunitarie e consenta il diritto di accesso ai posti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni anche da parte dei cittadini di paesi terzi alle stesse condizioni dei cittadini UE.

fonte: www.unar.it (19/11/2012)

 
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