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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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21.05.2012

Riconosciuto lo status di rifugiata alla moglie di un attivista politico del Bangladesh

 
Nel paese vige un generale clima di violenza a causa di scontri tra avverse fazioni politiche.
 
La sentenza (185.28 KB)
 
Con la sentenza depositata il 7 febbraio 2012 la Corte d'appello di Roma ha   riconosciuto lo status di rifugiato a una cittadina bengalese che aveva subito minacce e persecuzioni a causa della partecipazione alla vita politica locale da parte del coniuge, che aveva dovuto a causa di ciò, lasciare il proprio lavoro all'Università e successivamente chiudere anche la proprià attività commerciale.
Il rischio di persecuzione e di pericolo per la propria incolumità è stato ben dimostrato da parte della richiedente attraverso la presentazione di materiali legati alla partecipazione politica del marito e la copia del mandato d'arresto nei confronti del coniuge. La Corte ha ritenuto tale documentazione un valido riscontro di quanto narrato dalla reclamante, dichiarando che tali atti permettono di raggiungere la prova degli atti di persecuzione personale anche rispetto  alla loro attualità, in quanto ben risulta dalla lettura dei più recenti rapporti degli organismi internazionali che nel Bangladesh permangono arresti e detenzioni arbitrari, esecuzioni extragiudiziali, il tutto nel quadro di un generale clima di violenza a causa di scontri tra avverse fazioni politiche.

Si ringrazia Salvatore Fachile per il commento e la giurisprudenza segnalata.
 
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