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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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11.01.2012

Tribunale di Brescia: Discriminatoria l’esclusione degli stranieri dalla selezione per le posizioni di rilevatori nel censimento

 
Il Comune di Chiari condannato alla spese legali e alla pubblicazione dell’ordinanza a proprie spese
 
Tribunale di Brescia, sez. lavoro, ordinanza n. 3027/2011 dd. 29.12.2011 (77.69 KB)
 
Il Tribunale di Brescia, con ordinanza n. 3027/11 dd. 29.12.2011, ha accertato il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune di Chiari (Brescia), il quale ha escluso i cittadini stranieri dalla possibilità di partecipare alla selezione per gli incarichi di rilevatori in occasione del censimento della popolazione e delle abitazioni.
Secondo il giudice di Brescia, l’esclusione degli stranieri dalle selezioni appare ingiustificata ed illegittima in quanto la cittadinanza italiana non costituisce un requisito essenziale e determinante per lo svolgimento dell’attività di rilevatore del censimento, né tale attività può essere iscritta all’esercizio di pubblici poteri o di funzioni autoritative.
Il giudice, tuttavia, prende atto che la vicenda processuale si conclude  nella fase ormai avanzata del censimento  in corso per cui appare impossibile disporre un piano di rimozione degli effetti della discriminazione e dunque si limita ad accertare la condotta discriminatoria dell’amministrazione comunale. Nonostante la previsione normativa (art. 4 c. 4 d.lgs. n. 215/2003, art. 44 c. 7 d.lgs. n. 286/98)) preveda in questi casi la possibilità del giudice di pronunciarsi sulla risarcibilità del danno, anche non patrimoniale, determinato dalla discriminazione, il giudice ha ritenuto che tale  aspetto debba essere devoluto ad una causa di merito. Il Comune di Chiari è stato comunque condannato al pagamento delle spese processuali in quanto parte soccombente, così come alla pubblicazione a proprie spese del dispositivo dell’ordinanza sui due quotidiani locali di Brescia.
Si ricorda che a seguito delle prese di posizione dell’ASGI, della Fondazione Piccini per i diritti dell’Uomo ONLUS, della CGIL locale, nonché dei pareri emanati dall’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali), molti comuni del bresciano, incluso il capoluogo Brescia,  avevano rivisto i bandi per le selezioni delle posizioni di rilevatori, aprendo anche agli stranieri la possibilità di partecipazione. Così non aveva fatto il Comune di Chiari, incorrendo dunque nel procedimento giudiziario avviato da ASGI e Fondazione Piccini ONLUS.
 
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