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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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12.10.2011

Corte di Cassazione - Sentenza del 30 settembre 2011 - n. 19985

 
Efficacia delle sentenza della Corte di Strasburgo nel diritto interno.
 
 
La terza sezione della Corte di Cassazione ribadisce il suo orientamento circa l'immediata rilevanza in Italia delle norme della Convenzione e l'obbligo, da parte del Giudice dello Stato di applicarle direttamente ( Cass. S.U. n. 28507/05) anche quando non  esse siano contrarie al diritto interno, alla sola condizione che la loro interpretazione superi il doveroso controllo secundum constitutionem .
Il giudice deve tenere presente in modo congiunto i diritti costituzionalmente garantiti e i diritti convenzionalmente protetti, essendo questi ultimi diritti inviolabili perche' funzionali alla dignitgà della persona.
Allo stesso modo il giudice dello Stato deve tenere presente l'interpretazione delle norme contenute nella Convenzione che dà la Corte di Strasburgo attraverso le decisioni che viene chiamata ad elaborare come interprete delle norme pattizie.
Per ciò che riguarda gli effetti nell'ordinamento interno delle  sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, la Corte conclude affermando che il giudice nazionale deve assicurarne il pieno rispetto anche nei procedimenti in corso : la decisione definitiva diventa percettiva ed è assimilabile al giudicato formale. Il giudice deve tenerne conto, non potendo ignorare o svuotare di contenuto il decisum definitivo della CEDU .

Corte di Cassazione - Sentenza del 30 settembre 2011 - n.19985
 
 
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